Guido Piovene: differenze tra le versioni

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*[[Verona]] fu romana, gota, poi bizantina e longobarda. La tennero i Carolingi e gli imperatori tedeschi; fu un glorioso Comune e una gloriosa Signoria. Fu scaligera, viscontea, veneziana; l'avvicendamento fu rapido, ed ogni fase sovrappose all'altra il suo segno. In ogni fase storica ebbe una parte dominante, per l'importanza strategica e mercantile, grande fortezza ed incrocio di arterie tra l'Italia e il mondo germanico. Per varietà di stili, nessuno dei quali prevale, Verona non ha pari tra le città italiane se si eccettua Roma. ([https://books.google.it/books?id=5NguDwAAQBAJ&pg=PT115]) (2013, p. 78)
*Vi si giunge da plaghe nude, e d'un tratto si vede sorgere una fungaia di alti caseggiati moderni. [[Potenza]] cresce a vista d'occhio, presa dalla febbre edilizia. Questo rivestimento di caseggiati [...] circonda il vecchio nucleo della cittadina borbonica, la quale però è tutt'altro che morta. Appena vi si penetra la si ritrova, con la via principale stretta, e con le viuzze disposte in modo da tagliare il vento; Potenza infatti è città di mezza montagna, d'aria fine e ventosa. Le strade ampie e moderne sono in periferia. La parte interna ha la sua grazia, e alcune belle chiese, come la cattedrale, San Francesco, San Michele Arcangelo. (2007, p. 738)
*{{NDR|La [[Reggia di Caserta]]}} Il fascino di questa Versailles del Napoletano [...] viene per me soprattutto da un certo che di gratuito e di favoloso che emana da questo palazzo di grandezza sproporzionata sorgente in mezzo a una piatta pianura: esiste, lo abbiamo già detto, un [[surrealismo]] napoletano ''avant-lettre'', che nacque dal fasto teatrale di Napoli: e che consiste nel campare grandi fantasie architettoniche dove meno si aspettano. Lo stesso parco, attraversato dalle acque ricadenti da un monticello, poi scorrenti in lieve pendìo di bacino in bacino, interrotte da gruppi bianchi di grandi statue, animali, divinità, venti che gonfiano le gote, Atteone mutato in cervo e sbranato dai cani, è una fantasia macroscopica, in cui tutto sembra essere un po' più grande del giusto; questo genera un turbamento dell'immaginazione, che i [[barocco|barocchi]] chiamavano la meraviglia. È chiaro il desiderio di superare in fasto le grandi regge europee e le grandi metropoli; il contrasto tra questo sogno e la realtà dell'ambiente fa sì che quella di Caserta, ben più di quella di Versailles, sia una reggia di fantasia. (2013, pp. 493-494)
 
==''La coda di paglia''==