W. R. Thayer: differenze tra le versioni

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Cavour
riferimenti bibliografici
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'''William Roscoe Thayer''' (1859 – 1923), scrittore statunitense.
 
*Fin da fanciullo, [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] aveva una passione ardente per la libertà. L'accoglieva come il principio maestro, che doveva risolvere tutte le difficoltà; e la sua passione era fondata sulla ragione, non era meramente un entusiasmo romantico, né una fiamma che brilla e si spegne. Così, il Cavour voleva applicare la libertà al commercio, all'educazione, alla politica, alla Chiesa. Ne sapeva bene i difetti ed i pericoli; sapeva che per avere i frutti perfetti della libertà bisogna che gli uomini siano colti, morali, civilizzati; che la libertà a metà conduce all'anarchia. Ma non si spaventava del rischio. I danni della vera libertà erano per lui preferibili ai benefizi del feudalesimo in dissoluzione. (Da ''[https://archive.org/details/cavourebismarck00thay/mode/1up Cavour e Bismarck. Un parallelo storico]'', Tipografia Enrico Voghera, Roma, 1906, p. 10)
 
*Il [[genio]] di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] era positivo ed egli non sciupava il [[tempo]] in problemi che la sua [[ragione]] aveva dichiarato insolubili. Interamente persuaso che era vano sofisticare sugli enigmi dell'esistenza, rivolse la sua attenzione all'aspetto pratico della [[religione]]. Avrebbe voluto che il culto fosse soltanto affare di [[coscienza]] e di rito; avrebbe voluto che le [[verità]] [[Morale|morali]] venissero insegnate nella loro semplice maestà invece di essere incastonate in velenose superstizioni. Che fosse ad uomini spirituali affidato di parlare dello [[spirito]]. Ma i suoi accenni all'istituzione cattolica, dopo questa diagnosi, sono pochi. Era sicuro che l'istituzione richiedeva una completa riorganizzazione e che rigenerando le condizioni politiche, economiche e sociali del [[tempo]] anche la [[Chiesa]] sarebbe stata obbligata a riformarsi. (citato in ''Cavour: l'uomo e l'opera'', p. 104-105)