Roma: differenze tra le versioni

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*Roma non mi commuove. Mi confonde. Il canto delle fontane rivela la vera città, la necropoli che sfugge al piccone dell'ex manovale Mussolini. [...] Qui tutto sembra obbedire al pollice verso dell' ''Imperator'', che con quel gesto decreta la fine del vinto, così come riempie la pipa o come si pianta un seme. ([[Jean Cocteau]])
*Roma non mi piace: sa di morte.<ref>A questa citazione, [[Charles Augustin de Sainte-Beuve]] fa precedere questa osservazione: È il maestro e il modello di quelle generazioni risolute, tutte intese al presente e all'avvenire. Più tardi, quando vedrà Roma dirà: «Roma non mi piace: sa di morte.»</ref> ([[Émile de Girardin]])
*Roma respira greve ed enorme, nella caligine ardente.<br>Supremamente bella, a volte, nelle sue tremende basiliche vuote, nelle sue piazze di sangue coagulato che pare liquefarsi, fumando. Il tempo che cade in blocchi, un secolo sull'altro, audibilmente, tragico oltre ogni dire. La cupa ebbrezza di questo tempo, come braci che crollano. La notte, il solito odore di Basso Impero in putrefazione, ma anche profondi, puri momenti nei quali la città pare chiusa in uno smeraldo. Io non faccio che andare in giro per questo immenso labirinto di cerchi concentrici. [[Cristina Campo]]
*Roma rischia di ritrovarsi tra vent'anni con gli stessi problemi di oggi, aggravati da un incremento edilizio e demografico enorme. La più orrenda, squalificata città del mondo che chiameremo Roma per una pietosa convenzione, per una abitudine fonetica. ([[Michele Valori]])
*Roma, Roma, Roma, Roma: giovane e decrepita, povera e miliardaria, intima e spampanata, angusta e infinita. ([[Aldo Palazzeschi]])
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*Sono un cittadino di Roma. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Stare a Roma e non far mai una passeggiata a piedi, sarebbe, mi sembra, poco divertente. ([[Henry James]])
*Stasera l'accendersi improvviso delle luci sulla città ancora tersa e chiarissima, fece di tutto un orlo di mare. Il cielo era sabbia finissima, sciacquata da un'onda di luce fonda. E i lumi accesi l'uno dopo l'altro, sgranati lungo i ponti che fuggivano, {{sic|era}} un arrivo di conchiglie fulgide sull'onda. ([[Cristina Campo]])
*Suggello infrangibile dell'unità [[italia]]na. ([[Umberto I di Savoia]])
*Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com'è nella tua memoria? Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende, mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale, che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall'altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue [[notte|notti]], così lunghe, silenziose e colme di stelle. ([[Rainer Maria Rilke]])
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*Una musica popolare romana non esiste. [...] Forse perché Roma è stata per tanto tempo nello Stato pontificio e il popolo doveva cantare solo le litanie sennò magari qualche papa gli faceva tagliare la testa! ([[Armando Trovajoli]])
*''Vedere uno staffiere, un bambino, una bestia, | un furfante, un poltrone diventare [[cardinale]] | e per aver accudito bene ad una scimmia, | un Ganimede avere il galero sulla testa, | questi miracoli solo a Roma accadono.'' ([[Joachim du Bellay]])
*{{sic|...}} vedessi, Bul, questo autunno romano! velata di fogliame e d'acque passeggere, la città riduce le distanze, è tutta uno scorcio di proporzioni perfette. Vorrei dirti di S. Giov[anni] a Porta Latina, dei 4 Santi Coronati... Ma il mio chiodo fisso è la Passaggiata di Ripetta: col suo pavé di tre secoli, le sue chiatte di ogni colore, i suoi ramai con basette e baffoni. Il tutto tra cortili di vite vergine, in una luce come sotto il tuo ombrello. ([[Cristina Campo]])
*[[Venezia]], metà [[donna]], metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico. Roma invece, tante volte sotterrata e disotterrata, continua nel suo solenne seppellimento. Non vi è cosa che non si inclini, che non ceda, che non si comprima e che non scavi la propria fossa. ([[Jean Cocteau]])
*Vengo da una città, Napoli, che fruga e perquisisce con gli occhi. Sotto l'apparenza della strafottenza opera il più capillare sistema di controllo. Roma è opposta, un luogo di passaggio in cui nessuno controlla, nessuno pedina con gli occhi. Roma permette residenza definitiva al forestiero che tale rimane fino all'ultimo giorno. Non dà cittadinanza, tollera e non s'impiccia. Inoltre è una città di fiumi e prima di arrivarci non avevo mai visto un ponte, per me tutti quei ponti erano un'attrazione, mi ci piazzavo in mezzo per vedere l'acqua trasportare se stessa e il suo raccolto. Quando il Tevere è gonfio porta i doni ricevuti dalla piena. ([[Erri De Luca]])
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*Il prossimo inverno, almeno che non succeda chissà cosa, riparto per Roma. Voglio ancora farmi una bevuta da questo calice incantato e ricoperto d'oro; la primavera che sonnecchia in me sotto il ghiaccio tornerà a fiorire.
*Ci credi, se ti<ref>Edward Schauenburg, destinatario della lettera.</ref>dico che la domenica esco mal volentieri a passeggio, solo per non incontrare berlinesi ''en masse''? I tre quarti di questi volti sono inaciditi e avviliti, gli altri ingrassati a forza di filisteismo. Roma è certo anche povera, ma quale bellezza, chiarezza ed espressività in quei volti! Alcuni sono magri, certo segnati dagli anni e consumati dalle intemperie, ma tutto ha un che di deciso, fermo, non c'è niente di ''a priori'' scrofoloso, molliccio, informe.
 
===[[Cristina Campo]]===
*Roma respira greve ed enorme, nella caligine ardente.<br>Supremamente bella, a volte, nelle sue tremende basiliche vuote, nelle sue piazze di sangue coagulato che pare liquefarsi, fumando. Il tempo che cade in blocchi, un secolo sull'altro, audibilmente, tragico oltre ogni dire. La cupa ebbrezza di questo tempo, come braci che crollano. La notte, il solito odore di Basso Impero in putrefazione, ma anche profondi, puri momenti nei quali la città pare chiusa in uno smeraldo. Io non faccio che andare in giro per questo immenso labirinto di cerchi concentrici. [[Cristina Campo]]
*Stasera l'accendersi improvviso delle luci sulla città ancora tersa e chiarissima, fece di tutto un orlo di mare. Il cielo era sabbia finissima, sciacquata da un'onda di luce fonda. E i lumi accesi l'uno dopo l'altro, sgranati lungo i ponti che fuggivano, {{sic|era}} un arrivo di conchiglie fulgide sull'onda. ([[Cristina Campo]])
*{{sic|...}} vedessi, Bul, questo autunno romano! velata di fogliame e d'acque passeggere, la città riduce le distanze, è tutta uno scorcio di proporzioni perfette. Vorrei dirti di S. Giov[anni] a Porta Latina, dei 4 Santi Coronati... Ma il mio chiodo fisso è la Passaggiata di Ripetta: col suo pavé di tre secoli, le sue chiatte di ogni colore, i suoi ramai con basette e baffoni. Il tutto tra cortili di vite vergine, in una luce come sotto il tuo ombrello. ([[Cristina Campo]])
 
===[[Johann Wolfgang von Goethe]]===