Lorenzo Bianchini (regista): differenze tra le versioni

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*Ci sono molte difficoltà che si devono affrontare quando lavori in forma indipendente. Devi occuparti di moltissimi aspetti che partono dalla scrittura del soggetto alla sonorizzazione del montaggio finale, con tutto quello che ci sta in mezzo, e il dispendio di energie è veramente notevole. La cosa buona è che ti formi un’esperienza ampia su tutte le fasi di realizzazione del film.<ref name=bia>Da [http://www.darkveins.com/97599-intervista-al-regista-friulano-lorenzo-bianchini/ ''Intervista a Lorenzo Bianchini''], ''darkveins.com''.</ref>
*Del licantropo m’affascina il senso del doppio che c’è nella sua essenza e la solitudine e il dolore che racchiude in sè. M’affascina la fragilità umana mescolata alla forza istintiva dell’animale.<ref name=bia />
*È ovvio che poi, all’interno di un film, qualcosa di tangibile allo spettatore lo devi regalare, ma a me piace descrivere paure suggerite da rumori quotidiani, quelli che si sentono durante lavori di assestamento, o provocati dal vento o magari da animaletti nel granaio.<ref name=bic />
*''Film Sporco'' è un film realizzato in tempi record sia in fase di scrittura che di riprese. Scherzosamente dicevo che era come un esercizio per tenermi in allenamento. È un film volutamente grottesco ed esagerato nella messinscena. Narra la nefasta avventura notturna di quattro simpatici spacciatori perseguitati da un misterioso serial killer che li conduce tra le strade della provincia in un percorso forzato pieno di tappe mortifere.<ref name=bib />
*Il luogo come metafora, dei labirinti della mente. Luoghi che rimandano sempre al passato, perché l’orrore non è certo qualcosa di moderno. Il passato non ci abbandona mai, è sempre con noi.<ref name=bic />
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*Ma si tratta sempre di parole delicate: indipendenza cosa dovrebbe significare, che si fa quel che si vuole?<ref name=bic />
*Mi piace dunque ciò che si annida alla base delle angosce e delle paure, amo mostrare un’attesa che non necessariamente deve portare a qualcosa di reale o di tangibile. Racconto la premessa di quello che poi avviene di solito in un horror, ovvero l’arrivo del mostro, la materializzazione dell’incubo.<ref name=bic />
*È ovvio che poi, all’interno di un film, qualcosa di tangibile allo spettatore lo devi regalare, ma a me piace descrivere paure suggerite da rumori quotidiani, quelli che si sentono durante lavori di assestamento, o provocati dal vento o magari da animaletti nel granaio.<ref name=bic />
*Non ho girato tutti i miei film in lingua friulana, solo alcuni. Comunque uno dei motivi è perché li rendeva più autentici, più realistici, più calati in un perturbante substrato di cultura popolare locale.<ref name=bib />
*Non mi piace l’idea che il male sia qualcosa di esterno, che aspetta “fuori”, credo che ogni terrore nasca da proiezioni personali. Pensa a [[Shining]], dove i fantasmi che interagiscono con il protagonista non ha importanza se esistano davvero o meno.<ref name=bic />