Fernanda Pivano: differenze tra le versioni

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*Un giorno Fernanda mi ha telefonato dicendo che voleva vedermi a Roma, e abbiamo combinato. Ci siamo incontrati a Piazza di Spagna. Era inverno e Fernanda aveva un grosso cappotto di peli ed era molto cambiata; sembrava appena uscita da un bagno gelato, dopo un sogno sconvolgente. Mi ha detto che stava divorziando e che sarebbe tornata a casa a Torino e se avevo ancora voglia di stare con lei. Le ho detto che mi sarebbe piaciuto molto, e dopo qualche mese è stato così.([[Ettore Sottsass]])
===[[Ottavio Rosati]]===
*A Roma, il 27 febbraio 1986 , dopo un incontro organizzato da Ubaldini e dal Teatro di Roma al Flaiano, Fernanda alla Kasbah ha l'idea di festeggiare il libro di [[Jacob Levi Moreno|Moreno]] invitando gli amici dello psicodramma intorno a una Torta Morena con creme ispirate al pensiero di [[Freud]], [[Jung]], [[Melanie Klein|Klein]], [[Jacques Lacan|Lacan]] e [[Donald Winnicott|Winnicott]]. ''Hai rivalutato il genio di Moreno, dice lei. Gli altri autori sono solo il contorno. Adesso rilassati per l'amor di Dio che sennò ti viene un infarto. La vuoi una fetta di torta, tesoro?'' Osservando la Torta Morena con l’alternanza di due colori, mi arrivò l'intuizione di una nuova tecnica psicodrammatica senza gruppo che avrei messo a punto nel corso di 30 anni
*Con Fernanda a Trastevere avevamo due appartamenti confinanti e avevo aperto un passaggio segreto sul terrazzo. Un mio coniglio d'angora correva sempre da lei per rosicchiare i suoi cartoni. [...] C'erano confezioni di cioccolata di due, tre cinque anni prima. Un'archeologia del cacao. Per fortuna ci pensava il coniglio a dare una rinfrescata. Lei si infuriava e urlava "Portati via questo animale schifoso!" Io glielo mettevo in braccio e lei scoppiava a ridere. "Certo però che è un bel bestiolino... Che buffo che è! Che bel codino!" Tutto questo con la voce più musicale che ho mai sentito: un pianoforte. Lei era diplomata al conservatorio e insegnava al conservatorio. Andava alla Scala con [[Eugenio Montale|Montale]]. Non ho mai osato dirglielo ma forse lei avrebbe voluto vivere non per la letteratura ma per la musica.
*Conosco Nanda dal 1973 e da allora non è passato giorno senza che l'abbia vista, abbia litigato con lei o le abbia telefonato. Forse per questo c'è voluto più d'un anno per ridurre a 50 minuti un'intervista di 30 ore girata {{NDR|per il film ''Generazioni d'amore''}} nell'estate del 2000, dentro e fuori il palazzo di Trastevere descritto da Fernanda Pivano nel romanzo ''La mia kasbah''.