Adriana Mulassano: differenze tra le versioni

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*Ricordo che alla fine degli anni 70 Roberto venne a Milano per regalarci una sfilata a Palazzo Visconti e invitò [[Giorgio Armani]] allora stilista in ascesa. Giorgio, timido e schivo quanto Roberto mi chiese di accompagnarlo. Era emozionatissimo. Alla fine della sfilata mi disse: "Adriana sono avvilito perché ho capito vedendo la sfilata che io lavoro per vendere i vestiti e Capucci per l'eternità". E io gli risposi, cattivissima me: "Caro Giorgio la tua missione è di stampo realistico e quella di Capucci è di stampo onirico e artistico. D'altronde che male c'è a scegliere la via della bottega? Lo sai o no che con l'arte i soldi non si fanno?". Credo mi abbia detestata almeno per un attimo.<ref>Dal booklet accluso al DVD ''La moda proibita'', Istituto Luce Cinecittà, Italia, 2019. Codice EAN 8 014191 200288</ref>
*{{NDR|Su [[Valentino Garavani|Valentino]]}} Si muoveva in una dimensione assolutamente globale ma il fatto di scegliere i suoi abiti piuttosto che altri era assolutamente connaturato allo stile di quel che lui faceva. Vestiti chic, portabili e soprattutto poco "modaioli". Le icone di stile come Jackie O' e Audrey Hepburn non avrebbero mai girato il mondo come donne sandwich di una griffe e lui è stato perfetto nell'assecondare il loro stile senza voler prevalere come griffe.<ref>Dall'intervista di Tony di Norcia in ''Valentino, ritratto a più voce'', Lindau, Torino, 2013. ISBN 978-88-6708-248-3</ref>
*So di essere un tale pezzo di pane che la gente mi può denudare psichicamente, fisicamente. Ero la seconda giornalista a essere assunta al ''Corriere'' dopo Giulia Borgese. Se capivano che ero anche buona, ero finita.<ref>Cit. in ''Adriana Mulassano, vita straordinaria di una giornalista di moda'' di Antonio Mancinelli, Studio n.42, p.120</ref>
 
==Citazioni su Adriana Mulassano==
*Sa tutto della moda ma studia tante altre cose. Il suo humour british non ricorda quello di [[Oscar Wilde|Wilde]] ma quello di [[George Bernard Shaw]] e di [[Bertrand Russell]] perché non ferirebbe mai nessuno per il gusto di un calembour. Senza Adriana come consulente e scout sarei impazzito durante la produzione de ''La Moda Proibita''. E poi è una donna nobile, non mobile. ([[Ottavio Rosati]])
 
==Note==