Carlo Magno: differenze tra le versioni
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*Carlo era un sovrano potente, amato, ma non da tutti i sudditi in misura uguale. Specialmente non da tutti i nobili del suo vasto dominio, in alcuni dei quali era sempre rimasta la nostalgia della spartizione che li aveva tentati alla morte del fratello di Carlo, quando ancora il regno franco era dimezzato. Carlo aveva allora annientato ogni resistenza, imponendosi con [[autorità]] come unico detentore del comando. Indubbiamente vi era molto dispotismo nel suo esercizio del [[potere]]; e anche un atto di usurpazione nei confronti degli eredi del fratello, arduo da cancellare nell'animo di coloro che da quel sopruso si erano sentiti privati di sperare ricompense, di [[Privilegio|privilegi]], di [[Ricchezza|ricchezze]]. ([[Gianni Granzotto]])
*Carlo, la cui natura era tutta assorbita dal mondo esteriore, si appagava nell'azione e non conosceva problemi di coscienza. Anche Carlo si era sentito cristiano, ma in lui i precetti della Chiesa si inserivano senza contrasto nell'ideale tradizionale germanico della nobiltà guerriera, e quest'ultimo era,
*''D'amor, di fé, di cuor, di lingua schietto | fu Carlo Magno al mondo celebrato; | Carlo e Carlone insieme li fu detto | perch'era grande, grosso e ben formato; | di credulo e corrivo ebbe difetto | per creder troppo a Gano suo cognato; | del resto fu da ben più del bisogno, | tanto da ben ch'a dirlo mi vergogno.'' ([[Pietro Aretino]])
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