Viaggio in Italia (saggio): differenze tra le versioni

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*Nel ''palazzo Tanari'' si trova un celebre quadro di Guido {{NDR|il pittore [[Guido Reni]]}}, che raffigura una Madonna che allatta il Bambino<ref>Probabilmente si tratta della ''Madonna del latte'' oggi appartenente ad una collezione privata a [[New York]].</ref>, più grande del vero; la testa pare dipinta da un Dio, e indicibile è l'espressione dello sguardo rivolto al poppante. La definirei una tacita, profonda rassegnazione, come se non a un figlio dell'amore e della gioia, bensì a un figlio del cielo e non suo, furtivamente sostituito, ella stesse porgendo il seno, perché è così e non altrimenti, e nella sua profonda umiltà essa non comprende nemmeno come le sia toccata questa sorte. Tutto il resto dello spazio è riempito da un immenso drappeggio, assai lodato dagli intenditori; quanto a me, non saprei proprio che farmene. Per di più i colori si sono appannati, e la sala e la luce non erano molto favorevoli. (Bologna, 19 ottobre 1786; 2017, pp. 115-116)
*Le chiese cristiane mantengono tuttora la pianta basilicale, quantunque sarebbe forse più adatta al culto la forma dell'antico tempio. Gl'istituti scientifici hanno ancora un aspetto conventuale, perché fu in quei pii recinti che gli studi trovarono dapprima spazio e tranquillità. Le aule dei tribunali italiani sono alte e spaziose nella misura consentita dai mezzi di ciascun comune, affinché si possa credere di trovarsi all'aperto su una piazza di mercato, là dove un tempo veniva resa giustizia. E noi non continuiamo a costruire sotto un sol tetto grandissimi teatri, con tutti i loro accessori, come se si trattasse d'una qualunque baracca da fiera messa su con quattro tavole per una breve durata? (Bologna, 19 ottobre 1786; 2017, p. 119)
*Gli [[Appennini]] sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso, per chiudere verso sud il continente fra i due mari. Se la struttura di questi monti non fosse troppo scoscesa, troppo elevata sul livello del mare e così stranamente intricata; se avesse potuto permettere al flusso e riflusso di esercitare in epoche remote la loro azione più a lungo, di formare delle pianure più vaste e quindi inondarle, questa sarebbe stata una delle contrade più amene nel più splendido clima, un po' più elevata che nel resto del paese. Ma così è un bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dell'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in quale direzione scorra l'acqua. Se le valli fossero meglio colmate e le pianure più regolari e più irrigue, si potrebbe paragonare questa regione alla Boemia; con la differenza che qui le montagne hanno un carattere sotto ogni aspetto diverso. Ma non si deve tuttavia immaginarsi un deserto, bensì una regione quasi dappertutto coltivata benché montuosa. I castagni prosperano egregiamente; il frumento è bellissimo e le messi ormai verdeggianti. ({{NDR|Giredo}} 22 0ttobre 1786; Sansoni 1970, p. 307)
Così, invece, è un singolare groviglio di dossi montuosi contrapposti gli uni agli altri; sovente non si riesce a distinguere in che direzione corrono le acque. Non si deve però immaginare un deserto di monti, ma una regione ben coltivata, anche se montagnosa. Qui cresce molto bene il castagno, il frumento è bellissimo e i seminati già verdeggianti. Lungo le strade si vedono querce sempreverdi dalle foglie piccole, mentre intorno alle chiese e alle cappelle sorgono snelli cipressi". (22 ottobre 1786)
*Non mi sarei mai saziato d'osservare la facciata {{NDR|del Tempio di Minerva ad [[Assisi]]}} e la geniale coerenza dell'artista ch'essa dimostra. [...] A malincuore mi strappai a quella vista, proponendomi di richiamare l'attenzione di tutti gli architetti su questa fabbrica, in maniera che se ne possa avere una pianta esatta. ([[Perugia]] 25 ottobre 1786 sera; 2017, p. 128)