Giorgio Bocca: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Giorgio Bocca: prfoilo di Togliatti, non citato dal libro omonimo. Testo presente anche su https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2014/08/21/togliatti-torna-la-biografia-di-bocca_cc070237-5f06-4e90-a6ac-4214192b3055.html
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*Non tutti i «gentili» – per sfortuna degli [[ebrei]] – sono stati degli «ingenui» o «zucche vuote» come essi amano chiamarli. Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia immutabile, della realtà. Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libertà nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libertà loro accordata in anarchia. Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è un'utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei). L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo. Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? È certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo. Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù.<ref>Da ''La Provincia grande'' – Sentinella d'Italia, Foglio d'ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo, 14 agosto 1942.</ref>
*Ogni sera alle 19 in punto, dallo scoppio della guerra, compare sugli schermi del Tg3 il corrispondente da New York, Lucio Manisco, in un gessato scuro che ricorda un po' l'Al Capone della notte di San Valentino e un po' un notabile della Dc partenopea quando sposa una figlia. Ha passato la giornata a spulciare sulla stampa americana tutto ciò che non va nel Golfo, alla Casa Bianca, al Pentagono e si vede che non sta più nel suo gessato per la soddisfazione di potergliela dire agli [[Stati Uniti d'America]]. Noi non sappiamo quali siano le cause, magari rispettabili e comprensibili di questo antiamericanismo che è diffuso fra i nostri corrispondenti da New York, forse un po' frustrati dal fatto che nessuno in America si accorge che ci sono, ma ci fa un po' ridere e un po' ci infastidisce per come si manifesta. Perché ogni sera alle 19 in punto Lucio Manisco, nel suo gessato scuro, con la sua bella voce baritonale spiega, più a [[George H. W. Bush|Bush]] che a noi che lo ascoltiamo per un certo masochismo, perché e come deve perdere la guerra. {{NDR|George H. W. Bush}} Dia retta a lui, Lucio Manisco, che se ne intende. [...] E poi ogni sera i bravi giornalisti del Tg3 devono dimostrarci che gli americani sono stupidi, incapaci, cattivi economicisti e imperialisti.<ref>Citato in ''È faziosa l'informazione di Rai Tre?'', ''L'Espresso'', 18 febbraio 1991.</ref>
*[[Palmiro Togliatti]] è ricordato come uomo freddo, scostante, che portava occhiali da professore, parlava con voce nasale, un intellettuale arido nei sentimenti, un politico scaltro che conosceva la ''langue russe'', cinico. Resta allora da spiegare perché l’Italia proletaria fu pronta all’insurrezione armata quando si attentò alla sua vita e perché milioni di italiani di ogni ceto ebbero il sentimento, nel giorno della sua morte, che con lui se ne andava uno dei padri della Repubblica e comunque uno a cui si era debitori di mutamenti importanti.<ref>Citato in Ilaria Ester Ramazzotti, [https://www.mosaico-cem.it/cultura-e-societa/personaggi-e-storie/storia-triste-del-figlio-ebreo-di-palmiro-togliatti ''Aldo, la storia triste del figlio ebreo di Palmiro Togliatt''], ''BEt Magazine Mosaico'', 9 gennaio 2020.</ref>
*Per me [[destra e sinistra]] si equivalgono in stupidità.<ref>Citato in Dario Fertilio, ''Nessuno capisce più quello che dicono i nipotini di Togliatti'', ''Corriere della sera'', 30 maggio 1994.</ref>
*[[Józef Piłsudski|{{sic|Pilsudsky}}]] non è un personaggio amato dalla sinistra; egli è giustamente considerato un reazionario e un filo-fascista. A sua giustificazione però si deve dire che la Polonia che ha governato veniva da secoli di dominazioni straniere, che avevano sistematicamente represso e eliminato la cultura nazionale, e letteralmente impedito ai polacchi di frequentare le scuole. Ecco il contesto che non può essere ignorato.<ref>Da ''Il maresciallo del compromesso'', in ''Storia illustrata'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, n. 211, giugno 1975, p. 25.</ref>