Clemente Alessandrino: differenze tra le versioni

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*Fra gli eretici abbiamo menzionato [[Marcione|Marcione del Ponto]] perché, per opposizione al Creatore, rifiuta l'uso dei beni del mondo. Per lui causa della continenza, se la sua può chiamarsi continenza, è il Creatore stesso, cui questo gigante in lotta con Dio crede di far fronte, ed è continente senza volerlo, poiché condanna l'opera della creazione e il corpo. (da Libro III, cap. 4, p. 369, 1985)
*Il fatto è che secondo l'ipotesi di Basilide l'anima, che peccò in un'altra vita, sottostà al castigo in questa: l'eletta onoratamente con il martirio, l'altra purificandosi con adeguato castigo. Ora tutto ciò come può esser vero, se sta a noi confessare la fede e subirne il supplizio o no? Se ci sarà uno che rinnega, si dissolve quella che è la provvidenza secondo Basilide. (da Libro IV, cap. 12, p. 481, 1985)
*Se d'altronde, come lo stesso Basilide afferma, noi opiniamo che un primo precetto di quella che egli dice volontà di Dio consiste nell'amare tutte le cose, perché tutto conserva un rapporto razionale con il tutto, un secondo nel non desiderare nulla e un terzo nel non odiare nulla, anche i supplizi saranno per volontà di Dio. Il che è empio pensare. (da Libro IV, cap. 12, p. 482, 1985)
*[[Dio]], che è senza origine, è il principio unico e completo di ogni cosa. (IV, 25, 162)<ref name=Mon/>
*Se qualcuno, seguendo [[Marcione]], osa sostenere che il demiurgo salva chi ha creduto in lui partecipandogli la sua propria salvezza, finisce con il sottovalutare la potenza del Dio buono, che in ritardo e dopo il loro celebrato demiurgo si mette anch'essa a fare opera di salvezza, o ammaestrata da lui o imitando lui. Ma se il Dio buono secondo loro salva comportandosi così, la sua opera salvatrice non è intrapresa né verso quelli che gli appartengono, né con la volontà di colui che ha compiuto la creazione, ma con violenza e inganno. (da Libro V, cap. 1, pp. 543-544, 1985)