Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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*Al [[conformismo]] l'[[ironia]] fa più paura d'ogni [[Argomentazione|argomentato ragionamento]].<ref>Da ''Contro Corrente'', Editoriale Nuova, Milano, 1978.</ref>
*{{NDR|Sull'offerta di [[Massimo D'Alema]] a concedere, come «atto dovuto», i funerali di Stato a [[Bettino Craxi]]}} "Atto dovuto"? Ma dovuto a chi? Anche a un latitante: quale, dal punto di vista legale, era Craxi? Concedere i funerali di Stato a un latitante significa sconfessare la Giustizia che lo ha condannato. [...] Ma può lo Stato sconfessare la propria Giustizia senza sconfessare se stesso? Mi sembra di vivere in un Paese che di senso dello Stato ne ha meno di una tribù del Ghana.<ref>Citato in ''La morte incute rispetto, ma su Craxi non cambio idea'', ''Oggi'', 2 febbraio 2000.</ref>
*{{NDR|[[Ferdinando I delle Due Sicilie]]}} [...] aveva sulla coscienza la vita di migliaia d'infelici, morti sulla forca e nelle galere solo per aver voluto un po' di libertà. Era stato spergiuro. Non aveva conosciuto che disfatte e fughe ignominiose di fronte al nemico. Politicamente, era rimasto fermo alla concezione settecentesca del più retrivo assolutismo. Non aveva fatto che i propri interessi, e più ancora i propri comodi, della regalità prendendosi solo i piaceri. Non aveva saputo che incrementare l'ignoranza di cui egli stesso era campione. Eppure, il cordoglio popolare per la sua morte non ci stupisce, perché un dono lo aveva avuto: la genuinità. Questo Re fellone e fannullone non aveva mai cercato di apparire diverso da quel che era: uno scugnizzo dei «bassi», prepotente, ridanciano e sboccato, nato per caso con una corona in testa e che aveva sempre concepito la sua parte come quella di un buon capo-camorra. Non aveva interpretato che i caratteri deteriori del popolo napoletano, ma anche i più appariscenti e riconoscibili.<ref>Da ''L'Italia unita. {{small|Da Napoleone alla svolta del Novecento}}'', Rizzoli BUR, Milano, 2015, [https://books.google.it/books?id=8J7tCgAAQBAJ&lpg=PT206&dq=&pg=PT206#v=onepage&q&f=false p. 206]. eISBN 978-88-58-68272-2</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] è una persona intelligente finché riesce a ragionare col suo cervello: il suo cervello è valido. Ma lui, oltre al cervello, ha le viscere, e molto spesso le viscere prendono la prevalenza sul cervello. E quando lui si abbandona alle viscere, secondo me, diventa uomo pericoloso. Questo lo dico a lei perché l'ho detto a lui, perché gliel'ho anche scritto.<ref name="milano">Dal programma televisivo ''Milano, Italia'', Rai 3, 11 gennaio 1994.</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha straordinarie qualità di imprenditore – coraggio, fantasia, forza di lavoro – che gli hanno valso il successo in tutti i campi in cui si è cimentato. Una sola cosa non gli riesce di fare, il presidente di una società di calcio.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/20/ora-montanelli-critica-berlusconi.html Ora Montanelli critica Berlusconi]'', ''la Repubblica'', 20 gennaio 1987.</ref>