Luigi Cibrario: differenze tra le versioni

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Della economia politica del medio evo: incipit
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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Della economia politica del medio evo''===
Io qui comprendo sotto ilal nome di ''medio evo'' i tempi che corsero dalla caduta dell'impero romano fino allo stabilimento delle monarchie moderne, da Augustolo a Carlo V, dal secolo VI al XVI.<br>Il medio evo ha due periodi ben distinti.<br>Il primo dal secolo VI all'XI, è periodo di tenebre, di barbarie, d'universal corruzione; con poco lume di scienze, senza lenocinio di lettere, senza reggimento ordinato; tempo in cui un agglomerato di barbari armati, primeggiati {{sic|piuttostoché}} retti dai loro capi, tenne luogo di governo e di nazione. Lunga notte, per entro a cui traspare, come un bel sogno e come promessa ed in parte anche principio d'un più lieto avvenire, l'immagine colossale di Carlomagno.<br> Il secondo periodo, dal secolo XI al XVI, è tempo di rigenerazione: rigenerazione cominciata, non {{sic|v'ha}} dubbio, assai prima, ma solo allora cresciuta a quel segno d'universale manifestazione da far credere che niuna mano di ferro avrebbe poter d'arrestarla. Cresciuta infatti rapidamente per le discordie tra il sacerdozio e l'impero, era al finir del secolo XI condotta a quel termine, da cui più non s'indietreggia. I comuni erano ricreati o riordinati, amplificati, assicurati. I popoli avevano una patria. <!-- (tomo I, libro I, cap. I, p. 1) -->
 
===''Storia di Torino''===