Licio Gelli: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Licio Gelli: di Il riferimento politico di Gelli era Giulio Andreotti.
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*Gelli, a dispetto della sua mancanza di fascino, è stato centrale nella storia italiana dal dopoguerra fino agli anni Ottanta. Non un burattinaio in proprio, ma un volonteroso funzionario della guerra segreta che è stata combattuta in Italia. Nemico dichiarato: il comunismo. Nemico combattuto: la democrazia, le regole, la legalità. ([[Gianni Barbacetto]])
*{{NDR|I contatti con le imprese che producevano i rifiuti}} Li tenevano il marito della nipote di [[Francesco Bidognetti|Bidognetti]] cioè [[Gaetano Cerci]], Pianese, Vassallo e... e qualche politico. Questa roba qui l'avevano fatta sotto sotto assieme a [[Cipriano Chianese|Chianese]] con l'accordo di Licio Gelli per fare i traffici di tutta questa roba. Licio Gelli, massoneria, con l'avvocato Chianese erano "culo e camicia". E Licio Gelli gestiva, attraverso delle società che stavano a [[Milano]], a Santa Croce sull'Arno, nella zona di [[Padova]], tutto al Nord e Centro-Nord, tutte queste società e cooperative, sia immondizia e sia trasporti, che portavano tutta questa roba tossica e nucleare. ([[Carmine Schiavone]])
*Il riferimento politico di Gelli era [[Giulio Andreotti]]. ([[Claudio Martelli]])
*Licio Gelli nasce come piccolo carrierista: impiegato nella federazione fascista di Pistoia riesce ad accumulare cariche, anche quella di ''factotum'' del gruppo universitario fascista pur non avendo fatto la scuola media. Neppure la guerra gli serve per ottenere un diploma: si presenta a un esame di ragioniere e viene solennemente bocciato. Nasce qui però la sua vocazione di archivista e di ricattatore: il federale di Pistoia lo porta con sé a Cattaro in Montenegro: l'operazione a cui è destinato è di quelle redditizie. Deve far la guardia al tesoro della Banca Nazionale di Jugoslavia. {{sic|Lo}} fa così bene che quando esso sarà restituito a Tito si troverà che mancano venti tonnellate d'oro e un milione di sterline. ([[Giorgio Bocca]])
*Licio Gelli ormai appariva un personaggetto da commedia all'italiana, mentre mostrava fiero le due foto appese sopra la sua scrivania: il Duce e Peron. A dispetto della sua storia, non sprigionava alcun carisma, non emanava alcuna aura luciferina. ([[Gianni Barbacetto]])