Carlo Maria Curci: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Carlo Maria Curci: il Giobertismo e la Gioberteità
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==Citazioni di Carlo Maria Curci==
*[...] egli {{NDR|[[Vincenzo Gioberti]]}} trova un [[Compagnia di Gesù|Gesuitismo]] esistente quando Gesuiti non erano al mondo, e che resterebbe superstite quando questi ne fossero succisi dalle radici: egli vede la Chiesa costretta di lacci vergognosi dal Gesuitismo: egli lamenta l'uomo cattolico imbastardito, l'uomo italiano rimpastato e rifatto in peggio dal Gesuitismo: egli asserisce i paesi cattolici trovarsi enormemente inferiori ai paesi eterodossi in opera di culto civile per colpa del Gesuitismo: egli non conosce gloria maggiore dei Governi italiani che far testa alle invasioni del Gesuitismo; né la finerei più a riferire anche una metà delle gigantesche censure che egli appicca a quel mostro paurosissimo. (da ''[https://archive.org/details/bub_gb_ryMlaqYuEpcC/page/n4/mode/1up/ Una divinazione sulle tre ultime opere di Vincenzo Gioberti]'', vol. I, Editori Giulio Renouard e C. e Poussielgue - Rusand, Parigi, 1849, Introduzione, p. XXV)
 
*L'ill. A. {{NDR|Vincenzo Gioberti}} pensa di essersi scolpato abbastanza col dichiarare che egli intende di maledire e tartassare non i ''Gesuiti'' ma il ''Gesuitismo''. Ora io protesto. dichiaro, e se volete ne farò pubblico rogito per man di notaio, che in tutte le parole pungenti, se alcuna me ne venne detta o se altra me ne sfuggirà appresso, io ho mirato e mirerò non al ''Gioberti'', sì bene al ''Giobertismo'' o alla ''Gioberteità'': così potremo comporre senza che egli abbia ragion di lamento, la venerazione in che tengo il concreto con un cotal pochino di aspro e di canzonatura coll'astratto. (da ''Una divinazione sulle tre ultime opere di Vincenzo Gioberti'', vol. I, ''ibid''., Introduzione, pp. LVI-LVII)
 
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