Liberi armati pericolosi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 53:
== Dialoghi ==
*'''Prof. Farra''': Lei in che mondo vive, Commissario?<br/> '''Commissario''': In che mondo vivo? In quello suo, perché?<br/> '''Prof. Farra''': No, no, no, no. Lei non sa dove vive. E sembra che lei non sappia quanto costa una casa, la domestica, mantenere il ragazzo agli studi. Cosa costa vestirsi per far buona figura sui clienti. E la macchina? No, o gli faccio la balia o gli do da mangiare.<br/> '''Commissario''': Secondo lei, l'una esclude l'altro. Per lei i figli o si nutrono o si amano. Guardi che un figlio e una casa li ho anch'io, sa.<br/> '''Prof. Farra''': E magari vuole insegnarmi cosa dovrei fare.<br/> '''Commissario''': No, non le posso insegnare quello che dovrebbe fare, ma perché ormai purtroppo è tardi. Ma quello che avrebbe potuto fare, questo forse sì, avrei potuto suggerirglielo.<br/> '''Prof. Farra''': Be' in teoria siamo tutti bravi, ma al dunque...<br/> '''Commissario''': E io... forse rischierò di essere retorico, ma quando uno decide di mettere al mondo un figlio, una responsabilità se l'assume. E non mi riferisco al tipo di responsabilità a cui lei accennava prima come la macchina, i vestiti, la domestica. Quelle stronzate lì, no?. Mi scusi. Io parlo delle responsabilità morali e tra queste le più semplici spesso sono le più difficili, come per esempio il dialogo. Saper parlare con i propri figli, ma soprattutto saperli ascoltare. Dobbiamo lasciare che loro dicano a noi che cosa pensano, che cosa gli va bene o non gli va bene e ciò che per loro è giusto o non è giusto. E quando manca questo dialogo, che incominciano i problemi. I più deboli, finiscono per rifugiarsi nella droga. Quelli più violenti invece, i più disperati, cominciano ad ammazzare senza motivo.
*'''Prof. Farra''': Allora lei li giustifica?<br/> '''Commissario''': No, no. [...] Guardi, per principio io non posso giustificare nessuno. Né cittadino, né idea politica che armi alla mano cerca di costringere gli altri a pensarla come vorrebbe lui. Ma tanto meno posso giustificare quelli che creano questi mostri. E se suo figlio è un mostro, lo deve a lei che non ha saputo dargli l'amore e l'aiuto di cui aveva bisogno. Oggi sono io a trovarmi in una situazione spiacevole, tocca a me toglierlo di mezzo per evitare che continui a fare del male agli altri. Mi dispiace una cosa sola, però, vheche non vi sia una legge che punisca duramente i genitori come lei.
 
==Altri progetti==