Marco Minghetti: differenze tra le versioni

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*Per me Torino era il sacro ostello onde partì la redenzione d'Italia, e tanta gratitudine le era dovuta che, senza un'assoluta necessità per la salvezza della patria, sarebbe stata colpa l'offenderla<ref>Privandola del rango di capitale del Regno.</ref>. Ma oggi ancora persisto a credere, che la [[Convenzione di settembre]] ebbe questo carattere di necessità assoluta, e che, senza di essa, e senza il trasferimento della capitale<ref>Da Torino a Firenze.</ref>, non avremmo potuto né essere alleati della Germania nel 1866<ref>Nella terza guerra d'indipendenza.</ref> per l'acquisto della Venezia, né tampoco venire a Roma nel 1870.<ref>Da ''La convenzione di settembre'', pp. 219-220.</ref>
 
*Usciva allora in luce a Torino un giornale mensile che s'intitolava ''Il Cimento'', fondatovi dal Cesari, dal Farini e da altri. Noi eravamo pensosi della grande diffusione che aveva la ''[[La Civiltà Cattolica|Civiltà Cattolica]]'', periodico fondato dai gesuiti, il quale s'era annunziato come un giornale che voleva congiungere la scienza colla religione, ed aveva finito per combattere ogni principio di progresso e di libertà, e perciò esortavamo ''Il Cimento'' a fare una polemica assidua coi redattori di quella. Io scriveva insistendo perché non lasciassero di svelarne i sofismi. Imperrocché i gesuiti, oltre la materiale alterazione dei fatti contemporanei per renderli odiosi, avevano anche preso a considerare tutto quanto il il periodo storico, che corre dalla riforma protestante sino ad oggi, come un'opera di umana perfidia, e in quella vece il medio-evo come il vero tipo di società, come il trionfo della città di Dio sulla città dell'uomo.<ref>Dai ''Miei ricordi'', vol. 3, cap. 18, pp. 17-18.</ref>
 
==''I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell'amministrazione''==