Marco Polo: differenze tra le versioni

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*Ed io Marco Polo vi dimórai 5 mesi {{NDR|a [[Sumatra]]}} per lo mal tempo che mi vi tenea, e ancora la tramontana no si vedea, né le stelle del maestro. È sono idoli salvatichi; e ànno re ricco e grande; anche s’apellano per lo Grande Kane. Noi vi stemmo 5 mesi; noi uscimmo di nave e facemmo in terra castella di legname, e in quelle castelle stavavamo per paura di quella mala gente e de le bestie che mangiano gli uomini. Egli ànno il migliore pesce del mondo, e non ànno grano ma riso; e non ànno vino, se non com’io vi dirò. Egli ànno àlbori che tagliano li rami, gocciolano, e quell’acqua che ne cade è vino; ed empiesine tra dí e notte un grande coppo che sta apiccato al troncone, ed è molto buono. L’àlbore è fatto come piccoli datteri, e ànno quattro rami; e quando lo troncone non gitta piúe di questo vino, elli gittano de l’acqua al piede di questo àlbore e, stando un poco, el troncone gitta; ed àvine del bianco e del vermiglio. Di noci d’India à grande abondanza; elli mangiano tutti carne e buone e reie. ([[s:Milione/162|cap. 163 ''Del reame di Samarra'']])
*Quando l’uomo si parte de l’isola de Angaman e va 1.000 miglia per ponente e per gherbino, truova l’isola di Seilla {{NDR|Ceylon, l'odierno [[Sri Lanka]]}}, ch’è la migliore isola del mondo di sua grandezza. [...] È vanno tutti ignudi, salvo lor natura. No ànno biade, ma riso, e ànno sosimain, onde fanno l’olio, e vivono di riso, di latt’e di carne; vino fanno degli àlbori ch’ò detto (di sopra). [...] Sapiate che (’n) quest’isola nasce li nobili e li buoni rubini, e non nasciono in niuno lugo del mondo piúe; e qui nasce zafini e topazi e amatisti, e alcune altre buone pietre preziose. E sí vi dico che ’l re di questa isola àe il piú bello rubino del mondo, né che mai fue veduto; e diròvi com’è fatto. [...] La gente è vile e cattiva, e se li bisogna gente d’arme, ànno gente d’altra contrada, spezialemente saracini. ([[s:Milione/169|cap. 169 ''Dell'isola di Seilla'']])
*Lo corpo di santo [[Tommaso apostolo|Tomaso apostolo]] è nella provincia di Mabar {{NDR|a Chennai in [[India]]}} in una picciola terra che non v’à molti uomini, né mercatanti non vi vengono, perché non v’à mercatantia e perché ’l luogo è molto divisato. Ma vèngovi molti cristiani e molti saracini in pellegrinaggio, ché li saracini di quelle contrade ànno grande fede in lui, e dicono ch’elli fue saracino, e dicono ch’è grande profeta, e chiàmallo varria, cio(è) «santo uomo».<br>Or sapiate che v’à costale maraviglia, che li cristiani che vi vegnono in pellegrinaggio tolgono della terra del luogo ove fue morto san Tomaso e dannone un poco a bere a quelli ch’ànno la febra quartana o terzana: incontanente sono guariti. E quella terra si è rossa. [...] Messer santo Tomaso si stava in uno romitoro in uno bosco e dicea sue orazioni, e d’intorno a lui si avea molti paoni, ché in quella contrada n’à piú che in lugo del mondo. E quando san Tomaso orava, e uno idolatore della schiatta dei gavi andava ucellaldo a’ paoni, e saettando a uno paone, sí diede a santo Tomaso per le costi, ché nol vedea; ed issendo cosí fedito, sí orò dolcemente e cosí orando morío. E inanzi che venisse in questo romitoro, molta gente convertío alla fede per l’India. ([[s:Milione/172|cap. 172 ''Di santo Tomaso l'apostolo'']])
*Sapiate che fanciugli e fanciulle nascono neri {{NDR|a Chennai in [[India]]}}, ma non cosí neri com’eglino sono poscia, ché continuamente ogni settimana s’ungono con olio di sosima, acciò che diventino bene neri, ché in quella contrada quello ch’è più nero è più pregiato. <br>Ancora vi dico che questa gente fanno dipigne(r) tutti i loro idoli neri, e i dimoni bianchi come neve, ché dicono che il loro idio e i loro santi sono neri. ([[s:Milione/172|cap. 172 ''Di santo Tomaso l'apostolo'']])
*[[Madagascar|Mandegascar]] si è una isola verso mezzodí, di lungi da Scara intorno da 1.000 miglia. Questi sono saracini ch'adorano [[Maometto|Malcometo]]; questi ànno 4 vescovi – cioè 4 vecchi uomini –, ch'ànno la signoria di tutta l'isola. E sapiate che questa è la migliore isola e la magiore di tutto il mondo, ché si dice ch'ella gira 4.000 miglia. È vivono di mercatantia e d'arti. Qui nasce piú leofanti che in parte del mondo; e per tutto l'altro mondo non si vende né compera tanti denti di leofanti quanto in questa isola ed in quella di Zaghibar. E sapiate che in questa isola non si mangia altra carne che di camelli, e mangiavisene tanti che non si potrebbe credere; e dicono che questa carne di camelli è la piú sana carne e la migliore che sia al mondo. ([[s:Milione/186|cap. 186, ''Dell'isola di Madegascar'']])
*E' fa prendere iscorza d'uno albore c'ha nome «[[gelso]]», e è l'albore le cui foglie mangiano gli vermini che fanno la seta.<ref>Da ''Il Milione''; Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', VI Vol. , Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1972, p. 636.</ref>