Fernanda Pivano: differenze tra le versioni

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*Fernanda qualche volta era triste ma non sopportava che lo fossi io. Quando arrivò la notizia che A.M. aveva bloccato l'evento al Carignano mandai un telegramma: PERCHE' INSCENARE UNO SCANDALO FALSO QUANDO SE NE PUO' RAPPRESENTARE UNO VERO. E lei disse: 'Senti. Conosco queste brave signore con le perle al collo. Firmalo: OTTAVIO ROSATI E FERNANDA PIVANO. Ti servirà'.
*Fernanda Pivano, come americanista, e Alessandro Fersen consegnarono a Zerka Moreno, da parte della città di Roma, una targa celebrativa, sottolineando l'influenza che lo psicodramma, nato in Europa e sviluppatosi in America, va esercitando da anni in Italia nel vasto settore di ricerca e lavoro che spazia dalla psicoanalisi di gruppo, all'intervento nelle istituzioni, alle scuole di arte drammatica. La Pivano però rimase fedele al suo stile e ai suoi ragazzi poeti e musicisti: organizzò una festa chic ma pure beat e mise sottosopra non solo le nostre case ma tutta la kasbah, come lei chiamava il palazzo di via lungara a Trastevere.
*Fernanda Pivano non è un tipo di pensiero astratto ma è stata la prima a darmi retta: considerandolo all’interno della trilogia del Teatro nel Teatro di Pirandello, ''Questa sera si recita a soggetto'' è il dramma dedicato al difficile rapporto tra attore e regista, interprete e autore. ''Sei personaggi in cerca d’autore'' (1921) parla dell’autonomia del personaggio rispetto all’autore e alla lotta tra personaggio e attore e ''Ciascuno a suo modo'' (1924) gioca (con vertiginosa intelligenza) sulla tensione tra spettatore e personaggio, modello della vita e doppio teatrale. La Pivano è stata testimonial, attrice, complice della serata {{NDR|del 19861983}} al teatro Flaiano. Il primo psicodramma fatto in un teatro italiano deve molto a lei. A un certo punto mi serviva una diva degli anni Trenta. E Nanda ha tirato fuori Elsa de Giorgi da Roma come io da piccolo tiravo fuori un papavero dal suo pallino verde.
*Ieri è stato il capodanno del 1973 e Fernanda mi ha regalato una foto bellissima del 1958 dove sorride sullo sfondo di una scala con la ringhiera identica a quella di via lungara. Mi ha chiesto: "Secondo te, quanti anni ho in questa foto?" Quando ho risposto: "Sei un po' più grande di me, oggi. Diciamo una trentina?" lei è scoppiata a ridere: "Giusto, Trombolino: se me ne calo sette, siamo coetanei. E qualche volta sei più grande di me!" Non ho mai conosciuto una donna così intelligente e spiritosa. Nemmeno nei romanzi e nei film. Non ho la minima idea di quanti anni ha. Non me ne frega niente. È proprio forte.
*La sua ombra, Fernanda non ha avuto il coraggio di rivelarla. Forse temeva che sfigurasse in confronto a quella di [[Allen Ginsberg|Ginsberg]] o persino di [[Erica Jong|Erica Jong]]. In questo Fernanda è stata il contrario della [[Alda Merini|Merini]]. Era troppo attaccata all’eleganza per narrare la sua pallida ombra. Come romanziere si vergognava del peggio di sé. Cioè del meglio.