Fernanda Pivano: differenze tra le versioni
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*Molti passaggi dei suoi Diari raccontano quello che ha fatto e dove, e come e quando, nei minimi dettagli. Ma non dicono con chi. Scrive: ''Qualcuno mi portava al Parco Nazionale… Qualcuno mi faceva un film...'' Questi racconti alla [[Eugène Ionesco|Ionesco]] sono la sua fiction. Una fiction che crea desaparecidos, direbbe la [[Oriana Fallaci|Fallaci]]. Eppure in questa fiction Fernanda è sincera. La sua integrità (il valore di cui andava fiera) coesisteva con la dissociazione. Come figlia di Riccardo Pivano, lei non era integrale. Ogni tanto disintegrava ma era integra.
*Nanda mi aiutava a un livello e io la aiutavo a un altro. Aiutante e aiutabile! È il massimo perché quello che tutti noi vorremmo dai nostri genitori non è solo ricevere ma anche dare qualcosa che li faccia felici. Se hai una madre ferita la cosa che più desideri al mondo è di restituirle il sorriso. Tutto questo era un sintomo o una terapia? Forse entrambe le cose
*Nei tre giorni in onore del gemellaggio [[Luigi Pirandello]]-[[Jacob Levi Moreno]] che ebbero luogo al teatro Flaiano di Roma nel marzo del
*Ostentava una pseudo fedeltà eterna a Sottsass che l’aveva lasciata. Anche e soprattutto al Maurizio Costanzo show e simili. Si poneva come la vedova del rogo sulle rive del Gange, non come un ex moglie che, tra una lacrima e l’altra, era spesso felice. Anche molto felice. In privato era diverso. Ricordo che una volta a Cinecittà disse a [[Federico Fellini|Fellini]]: ''Federico, a Milano non si vive, si lavora. A Roma non faccio la dolce vita ma una vita dolce sì''.
*Quando parla dell'amante spagnola di [[Ettore Sottsass|Sottsass,]] Fernanda dice "La puttana Barcellona di mio marito". Una delle frasi che Pivano ripete di continuo come un mantra è "Giuro che, se rinasco, rinasco puttana!" Lo chiamo il Mantrananda. Lei è una donna elegante con un solo difetto di origine complessuale.
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