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*Il [[Leone asiatico|Leone di Persia]] (''LEO PERSICUS'') è più piccolo {{NDR|del leone africano}} e porta una criniera mista di peli neri e bruni. È quel medesimo che nell'antichità si trovava non solo in Palestina ma ancora in Grecia, od almeno nella penisola greca. Erodoto racconta che nel passaggio dell'armata di Serse in Macedonia i leoni si scagliavano sui camelli che portavano il bagaglio. Uscivano di notte tempo dai loro ripostigli, ma aggredivano soltanto i camelli, risparmiando gli uomini e gli altri animali. Molti si meravigliavano di quel fatto, che finora non si era osservato colà. (p. 254)
*La [[tigre]] ed il giaguaro sono più compiutamente felini del leone, ma pello stesso motivo più carnivori, più avidi di sangue di lui. Malgrado che sia un predone, il leone è un nobile e generoso animale, un oppressore schietto; ma la tigre e il giaguaro sono striscianti, ipocriti, e perciò doppiamente pericolosi nemici di tutti i mammiferi, compreso l'uomo. (p. 264)
*La tigre è un vero felino senza criniera, con fedine alquanto folte, e con strisce{{sic|striscie}} trasversali sullo screziato pelame. Ma è il più terribile dei felini, un animale in faccia a cui l'uomo sta quasi impotente. Nessuna creatura può congiungere tanta perfidia a tanta bellezza, nessuna meglio confermare la vecchia favola dell'inesperto topolino che ammira nel gatto un sì bello ed amabile animale. (p. 264)
*La [[Tigre e leone|tigre]] è il re dei felini dell'Asia perché il leone che in alcuni siti abita le medesime steppe è molto più debole di essa, e non può in nessun modo misurarsi con lei. Per opporre re a re, bisognerebbe pigliare il leone africano; ma tuttavia sarebbe dubbio se il signore dell'Africa potrebbe vincere il suo caro, ma odiatissimo, secondo l'uso reale, cugino d'Asia. (p. 265)
*Ha tutte le costumanze, tutti i modi del gatto, ma proporzionati alla sua statura. Le sue movenze sono graziose come quelle del gattino, e straordinariamente rapide, agili, ed anche durevoli. Striscia senza rumore, sa fare salti poderosi, si arrampica snella sopra gli alberi malgrado la sua mole, nuota maestrevolmente sopra larghi torrenti, e dimostra sempre una sicurezza ammirabile nell'eseguire ogni movimento. (p. 266)