David Silvagni: differenze tra le versioni

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*È difficile immaginare corruzione più bassa e più sfacciata, ché non contenti di divorarsi i beni della Chiesa di Cristo, ossia dei poverelli, {{NDR|gli abati, i prelati e i cardinali}} si lasciavano corrompere dalle Corti straniere a danno degli interessi della Chiesa stessa; eppure era così smarrito il senso morale, che quando più tardi (1802) il cardinale Consalvi rifiutò dal re di Spagna la non lieve annua pensione (un benefizio in Spagna) di scudi quattro mila, tutti ne fecero meraviglia, e il grande uomo (grande in mezzo a quella Corte di pigmei corrotti) fu segno alle ire dei cortigiani, che nella onestà del cardinale vedevano la propria condanna. (vol. II, p. 319)
 
*[...] il Consalvi, checché se ne dica di bene, e noi ne diciamo molto, voleva essere dittatore, o, come scrive il cardinale Pacca<ref>Bartolomeo Pacca (1756 – 1844), prosegretario di Stato dal 1808 al 1814.</ref>, voleva «volgere ambo le chiavi del cuore di ''Pio'' {{NDR|''VII''}}» e non soffriva rivali. (vol. II, p. 353)
 
*{{NDR|[[Antonio Canova]]}} Aveva carrozza e cavalli, e vestiva elegantemente con calze di seta, brache di velluto, abito di velluto o seta, sparato della camicia con merletti di Burano, panciotto a ricami, orologio a ripetizione, scatola d'oro con la miniatura di Napoleone. Il suo viso era scarno, senza barba, ovale, con la bocca grande e grandi occhi, naso lungo pronunziato, {{sic|sopracciglie}} folte nere, occhiaie profonde, fronte amplissima e calvo, e nascondeva la calvizie con un parrucchino molto ben fatto. (vol. II, p. 452)