David Silvagni: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Nel 1805}} Roma rigurgitava di forestieri attrattivi dopo tanti guai dall'incanto delle sue ruine e dalla saggia politica del ministro cardinal [[Ercole Consalvi|Consalvi]]<ref>Il cardinale Consalvi era, all'epoca, segretario di Stato di Pio VII.</ref> che cercava di ridestarvi l'amore delle lettere e delle arti, e sopra tutto di farla ricca e lieto soggiorno di stranieri illustri e di viaggiatori epuloni ed epicurei. (vol. II, p. 75)
 
*Al ritorno di [[Papa Pio VII|Pio VII]] in Roma nel 1814, si tentò di farne l'apoteosi lui vivente. Si disse che passando da Cesena in aprile, e dicendovi la messa era ''stato rapito in estasi''. Subito si fabbricarono relazioni e stampe che raffiguravano lo strepitoso miracolo, ma il cardinale Consalvi, a cui pareva già un gran miracolo l'esser tornati in Roma dopo tante burrasche, fece sequestrare le stampe e non se ne parlo più. Nondimeno essendo andato il Papa a visitare la chiesa di S. Maria in via Lata, gli fu portato innanzi a braccia uno storpio perché lo risanasse. Il Papa, piegandosi alle esigenze della plebe, lo benedì, ma il povero storpiato fu trasportato a casa sua come era venuto. (vol. II, pp. 309-310)
 
*{{NDR|[[Antonio Canova]]}} Aveva carrozza e cavalli, e vestiva elegantemente con calze di seta, brache di velluto, abito di velluto o seta, sparato della camicia con merletti di Burano, panciotto a ricami, orologio a ripetizione, scatola d'oro con la miniatura di Napoleone. Il suo viso era scarno, senza barba, ovale, con la bocca grande e grandi occhi, naso lungo pronunziato, {{sic|sopracciglie}} folte nere, occhiaie profonde, fronte amplissima e calvo, e nascondeva la calvizie con un parrucchino molto ben fatto. (vol. II, p. 452)