Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni su Viktor Andrijovyč Kravčenko: Ripristino: venisse perché è molto probabile che la fonte non sia stata consultata.
→‎Citazioni: epurazione e autocritica
Riga 26:
 
*Nel regime sovietico, il racconto della propria vita è un rito indispensabile: essere accettati o respinti dipende molte volte da esso e bisogna ripeterlo all'infinito, a voce o riempendo un questionario. (vol. 1, cap. 5, p. 112)
 
*Infine l'epurazione cominciò. Seguendo il cerimoniale stabilito, i membri della Commissione sedevano dietro ad una tavola drappeggiata di rosso, su uno sfondo decorato dei ritratti dei membri de ''Politburo'' e di manifesti che ripetevano gli ''slogans'' del Partito; un busto di Stalin, circondato di fiori, occupava il posto d'onore. Il comunista che doveva essere giudicato avanzava fino alla predella all'appello del suo nome; consegnava al Presidente la sua tessera del Partito e cominciava subito la [[Autocritica|storia della sua vita]]. Si assisteva allora ad un vero 'denudarsi' morale dell'epurando che si rifaceva alle origini della sua carriera, delle sue diverse attività, confessando i suoi peccati, i semi-peccati, gli errori che aveva commesso nell'adempiere al Grande Compito. Se il comunista a giudizio sospettava che la Commissione fosse a conoscenza di qualcuno dei suoi errori, aveva tutto l'interesse a confessarli egli stesso, perché il fatto di nascondere un delitto qualsiasi al Partito ne raddoppiava la gravità. (vol. 1, cap. 10, pp. 250-251)
 
*Nel settembre del 1935 avvenne un "miracolo" nella regione carbonifera del bacino del Donez. Un minatore di nome [[Aleksej Grigor'evič Stachanov|{{sic|Stakhanov}}]] era riuscito a estrarre, da solo, cento due tonnellate di carbone in una volta sola, vale a dire quattordici volte più di quanto poteva fare, normalmente, un operaio qualunque! In tutta la storia contemporanea del nostro paese, pochi avvenimenti hanno ricevuto applausi così frenetici, sostenuti ed entusiasti. Si trattava però di un "miracolo" piuttosto profano e discretamente sospetto. Per qualsiasi tecnico, la frode era evidente: Stakhanov doveva certamente aver tratto vantaggio da condizioni di lavoro eccezionali, e doveva ovviamente essere stato fornito di attrezzi speciali e di facilitazioni di ogni sorta allo scopo preciso di raggiungere questo ''record'' senza precedenti. Doveva trattarsi di un "miracolo" fabbricato su ordinazione, per far piacere al Cremlino e permettergli di lanciare la nuova dottrina: quella della rapidità. (vol. 1, cap. 13, p. 343)