David Silvagni: differenze tra le versioni

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==''La corte e la società romana nei secoli XVIII e XIX''==
*È strano pure come i sovrani siano caduti più facilmente degli altri nelle reti che loro tendevano gli alchimisti, dacché nel 1700 un di costoro, [[Johann Friedrich Böttger|Giovanni Federico Böttger]], vendeva una polvere che doveva trasformate in oro le più vili sostanze, ed il re Federico Guglielmo I, saputolo, lo fece imprigionare per strappargli il segreto e giovarsene egli solo. Ma il Böttger fuggì dal carcere l'anno dipoi e si ricoverò in Sassonia. (vol. I, p. 323)
 
*Giovanni Maria {{NDR|Mastai Ferretti}} divenuto pontefice e regnando tanti anni, non arricchì i {{sic|nepoti}} e ciò fu bene; ma forse li lasciò troppo poveri, sicché alla sua morte essi mossero causa prima agli esecutori testamentari, e poi al Governo, per ottenere una quota dell'appannaggio dovuto dal Tesoro pubblico al Papa. I Mastai furono soccombenti; e [[Papa Pio IX|Pio IX]], che aveva arricchito tanti cortigiani così sfacciatamente, lasciò che il suo nome non fosse benedetto neppure dai suoi discendenti. (vol. III, p. 539)