Michel de Montaigne: differenze tra le versioni

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→‎Libro II: il famoso autoritratto
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*[...] si può essere umile per vanagloria. (XVII; 2012, p. 1173)
*Mi ritengo di stampo comune, salvo per il fatto che mi ritengo tale. (XVII; 2012, p. 1175)
*Quando uno è piccolo, né l'ampiezza e la curva della fronte, né la bianchezza e la dolcezza degli occhi, né la misura media del naso, né la piccolezza dell'orecchio e della bocca, né la regolarità e la bianchezza dei denti, né la foltezza ben compatta d'una barba bruna come buccia di castagna, né i capelli ricciuti, né la giusta rotondità della testa, né la freschezza del colorito, né l'aspetto piacevole del viso, né un corpo senza cattivo odore, né la giusta proporzione delle membra possono fare un bell'uomo. Per il resto ho la corporatura forte e robusta; il viso non grasso, ma pieno; l'indole fra il gioviale e il malinconico, moderatamente sanguigna e calda, [...] la salute forte e gagliarda, fin molto avanti in età raramente turbata dalle malattie. (XVII; 2012, pp. 1187 e 1189)
*Darei più volentieri il mio sangue della mia sollecitudine. (XVII; 2012, p. 1191)
*Non potendo regolare gli avvenimenti, regolo me stesso, e mi adatto ad essi, se essi non si adattano a me. (XVII; 2012, p. 1193)