Giovanni Boccaccio: differenze tra le versioni

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*Fu dunque in Pisa un giudice, più che di corporal forza, dotato d'ingegno, il cui nome fu messer Ricciardo di Chizinca, il qual, forse credendosi con quelle medesime opere sodisfare alla moglie, che egli faceva agli studi, essendo molto ricco, con una piccola sollecitudine cercò d'avere bella e giovane donna per moglie; dove e l'uno e l'altro, se così avesse saputo consigliar sé, come altrui faceva, doveva fuggure. (II giornata, [[s:Decameron/Giornata_seconda/Novella_decima|novella X]])
*È [...] meglio fare e pentere, che starsi e pentersi. (III giornata, [[s:Decameron/Giornata_terza/Novella quinta|novella V]])
*Fate quello che noi diciamo e non quello che noi facciamo. (III, VII)<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*{{NDR|Sull'[[hashish]]}} [...] una polvere di maravigliosa vertú [...], che [...], piú e men data, senza alcuna lesione faceva per sí fatta maniera piú e men dormire colui che la prendeva, che, mentre la sua vertú durava, non avrebbe mai detto alcuno, colui in sé aver vita [...]. (III giornata, [[s:Decameron/Giornata_terza/Novella_ottava|novella VIII]])
*E così stando, essendo Rustico più che mai nel suo disidero acceso per lo vederla così bella, venne la resurrezion della carne. (III giornata, [[s:Decameron/Giornata_terza/Novella_decima|novella X]])