Virgilio Malvezzi: differenze tra le versioni

*«Il ''Romolo'' (1629), il ''Tarquinio il Superbo'' (1632), il ''Davide perseguitato'' (1634), il ''Coriolano'' e l'''Alcibiade'' (1648) di Virgilio Malvezzi, collaboratore strettissimo del conte-duca Olivares, sono testi conditi di una sapienza politica estrema, destinata a chi gusta scoprire le ragioni nobili, intelligenti dell'agire umano; nel caso di Malvezzi non manca neppure un linguaggio ingegnoso appropriato, che piacerà a [[Baltasar Gracián|Gracián]]. (…) Editandolo, [[Benedetto Croce]] lo ha trasformato addirittura in un autore di « pensieri politici e morali », tra [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]] e [[François de La Rochefoucauld|La Rochefoucauld]] (cfr. B. CROCE e S. CARAMELLA (a cura di), ''Politici e moralisti del Seicento. Strada-Zuccolo-Settala-Accetto-Brignole Sale-Malvezzi'', Bari 1930, pp. 255 sgg.).»<ref>Marziano Guglielminetti, ''Biografia e autobiografia'', in ''Letteratura italiana'', dir. da [[Alberto Asor Rosa|A. Asor Rosa]], V, ''Le Questioni'', Torino, Einaudi, 1986, p. 861.</ref>{{c|Omessa la creazione della voce dell'autore di questa citazione in cui inserire la citazione con fonte prima di reinserirla qui con il solo nome dell'autore e il wikilink.}}