Luigi Cadorna: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Riferendosi al colloquio con [[Paolo Boselli]], nuovo presidente del Consiglio, che si era recato a Udine per incontrarlo}} Mi schiacciò di elogi fino alla nausea, fino a dirmi che dopo la vittoria mi avrebbe condotto lui stesso in Campidoglio. Risposi che aspiravo solo a finir bene la guerra e ad ecclissarmi poi. Non ci mancherebbe altro che la parodia di Scipione e di Mario! Ma in Italia, pur di fare della {{sic|rettorica}}, son capaci di tutto!<ref>Da una lettera alla famiglia; citato in Indro Montanelli, ''L'Italia di Giolitti (1900-1920)'', Rizzoli, Milano, 1974, cap. 16, p. 295.</ref>
*Morire, non ripiegare.<ref>Dall'ordine del giorno del generale Cadorna del 7 settembre 1917; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/647#c1825|615]].</ref>
*Il giovane [[Raffaele Cadorna (1815-1897)|Raffaele]], affidato secondo l'uso del tempo, alle cure di un ecclesiastico, non cattivo in fondo, ma poco istruito, irascibile, educatore a foggia antica, passò un'infanzia poco invidiabile. L'aspro pedagogo considerò cattiveria la sua naturale vivacità, e credette domarlo con dure ed umilianti penitenze. Lo condannava a stare per lungo tempo ginocchioni, a tracciar croci con la lingua sul pavimento, e gli stringeva a sangue il lobo dell'orecchio tra due unghie lasciate crescere a tal nobile scopo. Com'è naturale, il ragazzo vivace, sensibile, divagato, s'irritò sempre più e s'applicò ancor meno allo studio tanto duramente imposto alla sua volontà ribelle.<ref>Da ''Il generale Raffaele Cadorna nel Risorgimento italiano'', p. 2.</ref>
*Siamo in un'ora decisiva. Ancora una volta ripeto: "Ogni viltà convien che qui sia morta"... Si fondano tutte le classi e tutti i partiti che sinceramente amano la Patria in un solo impeto di orgoglio e di fede, per ripetere come nelle giornate memorabili del maggio 1915 al nemico che ascolta in agguato: l'Italia non conosce che la via dell'onore!<ref>Da un telegramma del 14 settembre 1917; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/644#c1822|612]].</ref>
*{{NDR|Nel 1916, indicando la linea del Piave, con il suo bastone da alpinista, agli ufficiali di Stato Maggiore}} Signori, in caso di disgrazia, ci difenderemo qui.<ref>Citato in [[Franco Bandini]], ''Il Piave mormorava'', Longanesi, Milano, 1965, p. 124.</ref>