Petronio Arbitro: differenze tra le versioni

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*''Che possono le leggi, là dove solo il denaro ha potere, | o dove la povertà non ha mezzi per vincere? | Persino quei filosofi, che passano i giorni gravati dalla cinica bisaccia, | finiscono anch'essi col vendere a fior di quattrini i loro assiomi. | Pertanto anche un procedimento legale è merce da mettere a mercato, | e anche il cavaliere che siede in giudizio non sdegna di farsi comperare.'' (cap. XIV; 1982, p. 19)
:Che cosa possono farci le leggi, dove il denaro è sovrano, | dove la povertà non può trionfarci mai? | I Cinici, persino, che vivono con il sacco in spalla, | tante volte, per i soldi, ci vendono il vero. | La giustizia è una merce, tutta esposta lì in piazza, | e il cavaliere che giudica dà la ragione a chi compera. (1991)
*Sulla parete era dipinto un cane enorme, legato alla catena, e sotto c'era scritto a caratteri cubitali: «Attenti al cane». (XXIX, 1)<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
:''Canis ingens, catena vinctus, in pariete erat pictus superque quadrata littera scriptum «Cave canem»''.
*Ahimè, grida, più a lungo vive il vino che un omuncolo. È bene che noi badiamo a titillarci la gola, ché la vita si spiega tutta nel vino. (cap. XXXIV; 1982, p. 57)