Luigi Salvatorelli: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: l'impero germanico (secondo Reich)
→‎Citazioni: il movimento anarchico
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*Le [[Primavera dei popoli|rivoluzioni nazionali del 1848]] si aggirarono intorno a tre questioni fondamentali: nazionale, costituzionale, sociale. Indipendenza e unificazione dei popoli insorgenti; regime politico sostituente all'assolutismo monarchico la libertà e la iniziativa dei cittadini; trasformazione sociale a favore dei lavoratori. Le tre direttive avevano una confluenza naturale negativa: cambiare l'ordine di cose esistente. Ne avevano anche una positiva: elevare le condizioni del popolo, e farne il protagonista della storia. (vol. I, Introduzione, p. 9)
*L'[[Impero tedesco|impero germanico]], fondato a Versailles nel gennaio 1871, può esser considerato come il caso tipico di costituzionalismo puro. L'influenza del Reichstag sul governo imperiale federale era qui ridotta al minimo già per il fatto statuario che un ministero non c'era (e Bismarck curò che esso si istituisse), ma semplicemente un cancelliere di nomina imperiale il quale aveva sotto di sé dei funzionari, i maggiori dei quali erano "segretari di stato". (vol. I, parte prima, cap. I, p. 20)
*Nell'ultimo ventennio del secolo XIX il movimento politico-sociale che apparve ai contemporanei più pericolosamente sovversivo fu quello [[Anarchia|anarchico]]: e ciò non tanto per la sua teoria di individualismo estremo, rigettante ogni organizzazione stabile e, si può dire, ogni autorità, quanto per il metodo dell'azione diretta, adottato sotto l'influenza del terrorismo russo. L'anarchismo non si limitò a preparare e tentare l'insurrezione armata, ma, anche al {{sic|difuori}} di ogni prospettiva di questa, praticò la violenza distruttiva di uomini e cose quale scopo a se stessa, per un suo presunto valore dimostrativo, propagandistico e intimidatorio; e l'attuò particolarmente con il lancio di bombe, non solo contro alti personaggi determinati, ma anche in luoghi pubblici (ristoranti, caffè). (vol. I, parte prima, cap. I, p. 34)
*Formalista del giure, amministratore meticoloso che per contare e catalogare gli alberi non vedeva la foresta, {{NDR|[[Francesco Giuseppe I d'Austria|l'imperatore Francesco Giuseppe]]}} mancava completamente d'immaginazione, era freddo e indifferente. (vol. I, parte prima, cap. I, p. 102)
*La "[[Belle Époque|belle époque]]", non è un mito, anche se il ricordo dei pochi superstiti e la fantasia delle generazioni posteriori l'abbiano rivestita di mitologici, arcadici colori. Né essa fu soltanto epoca di pace, di ordine, di progresso materiale, di mezzi tecnici. A tutto questo andò connesso un diffuso incremento di vita spirituale della {{sic|coltura}} generale, un ampliamento di orizzonti spirituali, una diminuzione nel dislivello umano fra le classi. (vol. I, parte prima, cap. I, p. 172)