Erasmo da Rotterdam: differenze tra le versioni

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+citazioni
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*Che cos'è la guerra? {{sic|un}} omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame quanto più estesa. (1980; p. 221)
*E a forza di sterminare [[animale|animali]], s'era capito che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo. (1980; p. 217)
*I più grandi mali si sono sempre infiltrati nella vita degli uomini sotto la fallace apparenza del bene.<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Se metti su una bilancia da una parte i vantaggi e dall'altra gli svantaggi, ti accorgi che una pace iniqua è molto meglio di una guerra equa.<ref name=diz/>
*Tant'è: non esiste pratica, per quanto infame, per quanto atroce, che non s'imponga, se ha la [[consuetudine]] dalla sua parte. Quale fu dunque questo misfatto? Ebbene, non ebbero scrupolo di divorare i cadaveri degli animali, di lacerarne a morsi la carne esanime, di berne il sangue, di suggerne gli umori, e di seppellirsi viscere nelle viscere, come dice [[Ovidio]]. L'atto apparve sì disumano alle nature più mansuete, ma s'impose grazie al bisogno e alla convenienza. (Anche in mezzo ai piaceri e ai godimenti l'evocazione del cadavere cominciò a incontrar gradimento.) (1980; p. 215)