Benito Mussolini: differenze tra le versioni

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Sistemazione citazione "Che in Italia si faccia del razzismo", che poi disloco perché nemmeno questa è una lettera (passaggio introdotto da "mio fratello mi disse un giorno")
Riformulazione citazione su D'annunzio-dente secondo la prima attestazione (dove è peraltro presentata come "Definizione [...] data da Mussolini od a lui attribuita")
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*Che in Italia si faccia del razzismo e dell'antisemitismo è cosa tanto importante nella sua apparenza politica quanto priva di peso nella sua sostanza reale. La purità della razza in questo popolo sul quale sono passate tante invasioni e che ha assorbito tante genti dai quattro punti cardinali, e il pericolo semita in una Nazione come la nostra dove persino l'alta finanza, e persino se manovrata dagli ebrei, non può non diventare qualcosa di cattolico [...], sono evidentemente fandonie da lasciar scrivere a certi zelatori. Ma se le circostanze mi avessero portato a un asse Roma-Mosca anziché a un asse Roma-Berlino, avrei forse ammannito ai lavoratori italiani, intenti alla loro fatica con tanta alacrità e però con un distacco che i razzisti potrebbero chiamare mediterraneo, l'equivalente fandonia dell'etica stakanovista e della felicità in essa racchiusa.
:Riferito da Edvige Mussolini, ''Mio fratello Benito'', La Fenice, Firenze, 1957, p. 175.
*{{NDR|Su [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]}} èÈ come un dente guastocariato: onon c'è loche sida estirpaestirparlo o lo si ricoprecoprirlo d'oro.<ref>CitatoRiferito in Giordanoda BrunoDino GuerriProvenzal, ''D'AnnunzioFascismo e dannunzianesimo'', Oscarin Mondadori,"L'Italia Milanoche scrive", 200829 novembre 1945, p. 2808.</ref>
*Dio e Patria. Ogni altro affetto, ogni altro dovere vien dopo.
:È in realtà il primo precetto di un decalogo di [[Giovanni Giuriati]], pubblicato su ''Gioventù fascista'' il 20 settembre 1931.