Discussione:Winston Churchill: differenze tra le versioni

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::L'ipotesi 1) pone tutta una serie di problemi di logica e di appropriatezza che la rendono inverosimile e su cui per il momento preferirei sorvolare; basterà invece, spero, rilevare come il presunto intervento dell'autore sarebbe praticamente un unicum, assai debolmente motivato, all'interno di un lungo testo tutto costruito su sequenze "discorso indiretto/indiretto libero" (la struttura lascia perfino ipotizzare che Churchill si sia in buona misura limitato a trascrivere un verbale della riunione del Consiglio Supremo) e dove si presentano, sì, altri casi potenzialmente ambigui, ma appunto tutti, ad un esame logico, identificabili come discorsi indiretti liberi. --[[Utente:Giovangotango|Giovangotango]] ([[Discussioni utente:Giovangotango|scrivimi]]) 21:40, 16 apr 2020 (CEST)
::: {{ping|AssassinsCreed}}, poss'io procedere?--[[Utente:Giovangotango|Giovangotango]] ([[Discussioni utente:Giovangotango|scrivimi]]) 14:48, 29 apr 2020 (CEST)
 
== Circa la citazione "Che sia un grand’uomo io non lo nego [...]" ==
 
La presunta citazione "Che sia un grand’uomo io non lo nego... ma è anche un criminale", qui derivata da una fonte secondaria pubblicata nel 1972, non è che il risultato di una catena di citazioni imprecise la cui origine prima è questo brano di un discorso radiofonico pronunciato da Churchill all’indirizzo degli Italiani il 23 dicembre 1940, dopo che Mussolini aveva dichiarato guerra alla Gran Bretagna (cito da ''Winston S. Churchill: His Complete Speeches, 1897-1963'', vol. VI: ''1935-1942'', New York/Londra, Chelsea House Publishers/R. R. Bowker Company, 1974, p. 6322):
:That he is a great man I do not deny. But that after eighteen years of unbridled power he has led your country tot he horrid verge of ruin, that can be denied by none. It is all one man, one man, who, against the crown and royal family of Italy, against the Pope and all the authority of the Vatican and of the Roman Catholic Church, against the wishes of the Italian people who had no lust for this war – one man has arrayed the trustees and inheritors of ancient Rome upon the side of the ferocious pagan barbarians. ''There'' lies the tragedy of Italian history and ''there'' stands the criminal who has wrought the deed of folly and of shame.
 
Nel 1943, in merito a questo discorso, Salvemini e La Piana (''What to Do with Italy'', Londra, V. Gollancz Ltd., 1943, p. 21) davano questo riassunto assai approssimativo:
:In the same address Mr. Churchill said, speaking of Mussolini, "That he is a great man I do not deny", but he added that this great man became a "criminal" when he declared war on England.
L’opera di Salvemini e La Piana (oltre a venire tradotta nel 1945 col titolo ''La sorte dell’Italia'') è servita da spunto per una pagina di ''As We Go Marching'' di John T. Flynn (New York, Doubleday, 1944), che poco dopo averne fatto menzione (p. 72) afferma quanto segue (p. 73):
:"I do not deny", said Mr. Churchill as late as december 1940, in a speech in the House, "that he is a very great man. But he became a criminal ''when he attacked England''".
Da questa versione (con cui va pure a perdersi il corretto riferimento alla fonte, giacché quello che era un proclama radiofonico agli Italiani diventa "a speech in the House", un discorso alla Camera), per ulteriore semplificazione, si arriva pianamente a quella in esame; la quale, rifacendomi alla fonte originaria, proporrei ora di sostituire con la seguente:
:"Che sia un grande uomo io non lo nego. Ma che dopo diciotto anni di potere senza freni abbia condotto il vostro Paese sull’orlo del baratro, non lo può negare nessuno. […] Ecco la tragedia della storia italiana ed ecco il criminale che ha prodotto questo atto di follia e vergogna." --[[Utente:Giovangotango|Giovangotango]] ([[Discussioni utente:Giovangotango|scrivimi]]) 23:03, 29 apr 2020 (CEST)
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