Pif: differenze tra le versioni

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*Nel mio piccolo, vorrei aiutare i giovani ad avere una memoria storica positiva dei siciliani perbene, quelli che per onestà hanno anche sacrificato la loro vita. Spero di riuscire a fare un museo dell'antimafia a Palermo, ma solo se posso farlo come dico io; a costo di avere due diversi musei sul tema. Purtroppo l'antimafia è un fronte diviso, senza un coordinamento comune.<ref name=mafi/>
*Non parenti di magistrati o poliziotti ma di giornalisti, medici, sindacalisti e albergatori. Gente normale e onesta, che poteva scegliere di farsi i fatti propri, ma che per senso civico ha detto no alla mafia e ha pagato questa scelta con la vita. A ispirarmi sono state le tante lapidi che invadono Palermo, spesso dedicate a persone di cui non conosciamo la storia. Ho provato a raccontare cosa c'è dietro queste targhe.<ref>Citato in Vassily Sortino, [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/15/cosi-il-testimone-pif-racconta-mafia-states.html ''Così 'Il testimone' Pif racconta mafia e States''], ''Corriere della sera'', 15 ottobre 2008, p. 20.</ref>
*{{NDR|Parlando del film ''La mafia uccide solo d'estate''}} Obiettivamente le cose sono cambiate. Il protagonista del film ha fatto una vita e vissuto in un contesto ben preciso, mentre per un ragazzino di 10 anni di oggi le cose sono ben diverse. Non è ancora il Paese che sognamosogniamo, ma la situazione è migliorata.<ref name=tgcom/>
*Per me da bambino la [[Cosa nostra|mafia]] era lontana pur essendo dietro casa. Chissà quante volte ero vicino a un mafioso, senza saperlo. Giocavo a calcio di fronte alla casa dove Vito Ciancimino riceveva [[Bernardo Provenzano|Provenzano]]: magari è arrivata qualche pallonata sulla sua macchina. Il rischio è abituarsi. Se il negozio vicino a scuola prende fuoco perché non pagano il pizzo, la prima volta fa impressione, la decima ti abitui. E invece bisogna scandalizzarsi: abituarsi significa rassegnarsi.<ref name=mafia/>
*Pur in buona fede, i genitori delle generazioni precedenti non hanno permesso di far crescere una consapevolezza del problema. Noi a Palermo ci siamo svegliati con le stragi del '92, ma prima c'erano stati molti altri morti. Lo Stato interveniva, mostrava la sua forza, ma poi poco a poco scompariva: il problema era che lo Stato era colluso alla testa. D'altronde è un dato accertato dai processi che fino al 1980 Andreotti era colluso.<ref name=tgcom/>