Dipinto: differenze tra le versioni
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*Parliamo dell'armonia di una [[stanza]] come parleremmo dell'armonia di un quadro: perché sia il quadro che la stanza possono venire ricondotti agli stessi principi incrollabili che regolano ogni forma d'arte. ([[Edgar Allan Poe]])
*Per me un quadro è l'articolazione di una preghiera, un mezzo magico per raggiungere l'al di là, in seno al mondo. ([[Pierre Drieu La Rochelle]])
*Ragazzi, non è che se ti pesti un dito mentre appendi un quadro poi fai causa al pittore. (''[[Crozza nel Paese delle Meraviglie]]'')
*Raro avveniva a quei tempi che un pittore potesse fare un quadro di testa sua. I comuni, i monasteri, le confraternite, le chiese davano non solo il soggetto del quadro, ma anche i particolari: le monache specialmente si adunavano a parlamento, e ciascuna nel quadro voleva il suo santo, e ne fissava l'atteggiamento, e perfino il vestito; e da ciò quel miscuglio di santi, quegli anacronismi di fogge e d'{{sic|accessorii}} che si trovano nei quadri del quattrocento. ([[Luigi Bonazzi]])
*Quando dipingo, non sono consapevole di ciò che sto facendo. È solo dopo una specie di periodo di «convivenza» con il mio quadro che mi rendo conto di ciò che ho fatto. Non ho nessun timore di apportare modifiche, distruggere l'immagine, ecc., perché il dipinto ha una vita a sé. Per me, cerco di farlo nascere. È solo quando perdo il contatto con il quadro che nasce fuori un pasticcio. Altrimenti c'è una pura armonia, la mia attività si imposta in base a un agevole dare e prendere, e il dipinto viene fuori bene. ([[Jackson Pollock]])
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