Ferdinand Gregorovius: differenze tra le versioni

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*Quel florido paese aveva per capitale [[Benevento]], la più bella e possente città dell'Italia meridionale. (da Ferdinand Gregorovius, ''Storia di Roma nel Medioevo'', 1872; citato in ''Benevento nel giudizio della storia'', a cura di Orazio Gnerre, Il Sannio quotidiano, 7 ottobre 2012, p. 10)
*Se la invenzione della donazione di Costantino rivela la ingorda brama di dominazione che agitava il clericato romano oltre ogni fine, essa è d'altra parte documento storico dei concetti che, al tempo della prossima rinnovazione dell'Impero occidentale, si erano venuti formando riguardo alle relazioni della Chiesa e dello Stato. La Chiesa è tenuta precisamente in conto di un impero religioso con un Cesare pontefice alla testa; a lui sono soggetti tutti i Metropoliti e tutti i Vescovi d'Oriente e di Occidente. (da ''Storia della città di Roma nel Medio Evo'', prima traduzione italiana sulla seconda edizione tedesca di Renato Manzato, vol. II, Giuseppe Antonelli, Venezia 1872, cap. IV, pp. 406-407)
 
==''Diari Romani''==
*['''A [[Roma]]'''] La violenta trasformazione della città mi appare come la metamorfosi di un giocoliere, cento cattivi giornali sono cresciuti come funghi e sono strillati in tutte le strade. un invasione di venditori e ciarlatani riempie le piazze. Tutti i monumenti si innalzano bandiere, si fanno dimostrazioni. Roma perderà l'aria di repubblica mondiale che ho respirato per 18 anni, essa discende al grado di capitale degli italiani, i quali per la grande situazione in cui li hanno posti le nostre vittorie, son troppo deboli. È una fortuna che io abbia quasi completato il mio lavoro, oggi non potrei più sprofondarmi in esso. Il medio evo è come spazzato via dalla tramontana con tutto lo spirito storico del passato. Roma ha perduto per sempre il suo incanto.
*[[Roma]] è silenziosa e pesante, come fuori dal mondo, come intrecciata in se stessa e incantata. Lo scirocco persiste. I momenti più drammatici del tempo cadono qui senza eco, come nell'eternità.
 
==''Lucrezia Borgia''==
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*Ai tempi degli [[Etruschi]] sorgevano su questa riviera grandi e popolose città, rinomate per la loro civiltà, da Volterra fin verso Cara e Veia, nella campagna di Roma.
*Ho percorse tutte le più belle regioni d'Italia, ho visitato le rinomate pianure di [[Agrigento]], e di [[Siracusa]], ma devo pure confessare che ad onda delle loro ricchezze di tinte tutte orientali, l'aspetto della compagna di [[Roma]] e del Lazio mi produce sempre una profonda impressione. Questa regione, che io conosco quanto e più della mia terra natia, che ho dovuto studiare così a fondo per la mia storia della città di Roma nel medioevo, mi compare sempre nuova e grandiosa;
 
==''Diari Romani''==
*['''A [[Roma]]'''] La violenta trasformazione della città mi appare come la metamorfosi di un giocoliere, cento cattivi giornali sono cresciuti come funghi e sono strillati in tutte le strade. un invasione di venditori e ciarlatani riempie le piazze. Tutti i monumenti si innalzano bandiere, si fanno dimostrazioni. Roma perderà l'aria di repubblica mondiale che ho respirato per 18 anni, essa discende al grado di capitale degli italiani, i quali per la grande situazione in cui li hanno posti le nostre vittorie, son troppo deboli. È una fortuna che io abbia quasi completato il mio lavoro, oggi non potrei più sprofondarmi in esso. Il medio evo è come spazzato via dalla tramontana con tutto lo spirito storico del passato. Roma ha perduto per sempre il suo incanto.
*[[Roma]] è silenziosa e pesante, come fuori dal mondo, come intrecciata in se stessa e incantata. Lo scirocco persiste. I momenti più drammatici del tempo cadono qui senza eco, come nell'eternità.
 
==Citazioni su Ferdinand Gregorovius==