Sigmund Freud: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimoil politico britannico|[[Clement Freud]]}}
[[File:Sigmund Freud LIFE.jpg|thumb|right|Sigmund Freud a 66 anni]]
'''Sigismund Schlomo Freud''' (1856 – 1939), medico, neurologo e psicoanalista austriaco.
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*A questo prezzo, mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, la [[religione]] riesce a risparmiare a molta gente la nevrosi individuale.
*Da parte della civiltà la tendenza a limitare la vita sessuale appare non meno evidente della spinta a estendere la propria cerchia [...]; la civiltà segue in queste cose la costrizione della necessità economica dato che deve sottrarre alla sessualità un grande ammontare di energia psichica che deve adoprare lei stessa [...]; il timore dell'irruzione di ciò che è represso spinge a severe misure precauzionali. La nostra civiltà europea occidentale è giunta all'apice di tale sviluppo. (in ''Il disagio della civiltà'', Boringhieri, Torino 1971, p. 239)
*Di fronte agli assalti ci si può difendere: di fronte alla lode si è indifesi.<ref name=sordi/>
*Diciamo dunque che un paese ha toccato un alto grado di civiltà quando vediamo che i suoi abitanti accudiscono e provvedono opportunamente a tutto ciò che si dimostra di aiuto per sfruttare la terra a beneficio dell'uomo e per difenderlo contro le forze della natura, in breve a tutto ciò che gli è utile.
*Facciamo dunque un'ipotesi fantastica, che [[Roma]] non sia un abitato umano, ma un'entità psichica dal passato similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un tempo ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti. (citato<ref>Citato in [[Aby Warburg]], ''GLI HOPI. La sopravvivenza dell'umanità primitiva nella cultura degli Indiani dell'America del Nord'', p. XV).</ref>
*Il prezzo del [[progresso]] si paga con la riduzione della felicità, dovuta all'intensificarsi del senso di colpa.
*L'uomo è per così dire divenuto una specie di dio-protesi, veramente magnifico quando è equipaggiato di tutti i suoi organi accessori; ma non formano un tutt'uno con lui e ogni tanto gli danno ancora del filo da torcere... Pure, nell'interesse della nostra indagine, non dimentichiamo che l'uomo d'oggi, nella sua somiglianza con Dio, non si sente felice.<ref name=sordi/>
*La civiltà deve fare di tutto per porre limiti alle pulsioni aggressive dell'uomo, per rintuzzarne la vivavità mediante formazioni psichiche reattive.<ref name=sordi/>
*La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell'individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata. (in ''Il disagio della civiltà'', Boringhieri, Torino 1971, p. 259)
*La grande maggioranza degli uomini lavora solo se spinta dalla necessità, e da questa naturale avversione degli uomini al lavoro scaturiscono i più difficili problemi sociali.
*La [[libertà]] non è un beneficio della cultura: era più grande prima di qualsiasi cultura, e ha subito restrizioni con l'evolversi della civiltà.
*Le età future recheranno con sé nuovi e forse inimmaginabili passi avanti nel campo della civiltà, accresceranno ancora la somiglianza dell'uomo con Dio. Pure, nell'interesse della nostra indagine, non dimentichiamo che l'uomo d'oggi, nella sua somiglianza a Dio, non si sente felice.
*La guerra cui non volevamo credere è scoppiata, e ci ha portato [...] la delusione.<ref name=irrelombardia/><ref (daname=cons>Da ''Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte'', 1915).</ref>
*{{NDR|La [[Prima guerra mondiale]]}} infrange tutte le barriere riconosciute in tempo di pace. [...] Abbatte quanto trova nella strada con rabbia cieca, come se dopo di essa non dovesse più esservi avvenire e pace tra gli uomini.<ref name=irrelombardia>Citato in [http://old.irrelombardia.it/classicionline/didattica_novecento/esperienza_krisis_vienna_bacciola.htm IrreLombardia.it], ''L'esperienza della Krisis nella "Grande Vienna" – Come vecchi viennesi'' di Fabrizio Bacciola</ref><ref (da ''Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte'', 1915)name=cons/>
*Se l'evoluzione della civiltà è tanto simile a quella dell'individuo, e se usa gli stessi mezzi, non saremmo giustificati nel fornire la diagnosi che alcune civiltà, o epoche civili – forse l'intero genere umano – sono divenuti «nevrotici» per effetto del loro stesso sforzo di civiltà?<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
 
==''Il "Mosè" di Michelangelo'' (1914)==
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==''Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci'' (1910)==
 
*Egli {{NDR|[[Leonardo da Vinci|Leonardo]]}} era gentile con tutti; si dice che rifiutasse di mangiare carne, poiché non riteneva giusto privare della vita gli animali; e provava un piacere particolare nel comprare gli uccelli al mercato e poi liberarli.
*I suoi affetti erano controllati e sottoposti all'istinto di ricerca; egli non amava e non odiava, ma si chiedeva l'origine e il valore di ciò che doveva amare od odiare. Per questo egli era costretto al principio a sembrare indifferente al bene e al male, alla bellezza e alla bruttezza.