Elias Canetti: differenze tra le versioni
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*Ciò che tu hai scoperto ''con orrore'', risulta poi essere la semplice verità. (1946)
*Com'è facile dire: [[Conoscere sé stessi|trovare se stesso]]! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade! (1946)
*Delle [[donna|donne]] non vince quella che corre dietro, né quella che scappa, vince invece quella che aspetta. (1945)
*Dinanzi alle sue creature [[Plutarco]] {{NDR|nelle biografie}} non ha mai un atteggiamento acritico. È longanime come può esserlo solo un drammaturgo che opera sempre con molti personaggi dai caratteri diversi e in particolare con le loro diversità. Per questo ha esercitato due generi di influenza. Alcuni hanno ricavato i loro modelli da lui, come da un libro di oracoli, e hanno modellato la propria vita in conformità. Altri hanno assunto dentro di sé i suoi quasi cinquanta personaggi e sono così divenuti o rimasti drammaturghi. (1986, p. 226<ref>Citato nelle note a Plutarco, ''La serenità interiore'', a cura di Giuliano Pisani, Mondadori, Milano, 1995, p. 39. ISBN 88-04-39325-4</ref>)
*E se quelli che [[posterità|rimangono]] fossero sempre i peggiori? – darwinismo capovolto. (1948)
*Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura. (1942)
*Gli [[Uomo|uomini]] più tremendi: quelli che sanno tutto e ci credono. (1961)
*Gli uomini possono salvarsi solo ''fra loro''. Per questo Dio si traveste da uomo. (1943)<ref name=sordi/>
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. (1942)
*Ha nella pancia un [[poeta]], riuscisse ad averlo sulla punta della lingua! (1957)
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*Il [[potere]] dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce in fretta.
*Il [[progresso]] ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode. (1944)
*Il superamento del nazionalismo non sta nell'internazionalismo, come molti hanno creduto finora, poiché parliamo delle lingue. Sta nel plurinazionalismo. (1945)<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
*Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la [[morte]]. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
*L'elemento pericoloso dei [[proibizione|divieti]]: che ci si fida di essi e non si riflette su ''quando'' sarebbero da cambiare. (1946)
*L'uomo ha raccolto tutta la [[saggezza]] dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido! (1942)
*La cosa più dura: tornar sempre a [[scoperta|scoprire]] ciò che già si sa. (1945)
*La cosa spaventosa nei sentimenti di [[colpa]]: che neanche essi sono giusti.
*La [[letteratura]] come professione è distruttiva: si deve avere più paura delle parole.
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*La noia mortale che emana da quelli che hanno ragione e lo sanno. Chi è veramente intelligente nasconde di aver [[ragione]].
*La parola – poeta – non mi piace più, sono restio ad usarla.
*Le religioni si trasmettono il contagio. Appena ci si addentra in una, subito sentiamo che se ne risveglia un'altra in noi. (1954)<ref name=sordi/>
*Lei lo sposò per averlo sempre con sé. Lui la {{sic|sposo}} per dimenticarla.
*Nel [[giornale]] si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio.
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*Non credere a nessuno che dice sempre la [[verità]]. (1942)
*Non dice nulla, ma come sa spiegarlo! (1967)
*Ogni parola pronunciata è falsa. Ogni parola scrittà è falsa. Ogni parola è falsa. Ma che cosa c'è senza la parola?<ref name=sordi/>
*Ogni [[stupidità|imbecille]], basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata. (1942)
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
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*Si vuole diventare [[meglio|migliori]], si dice; ci si vuole solo rendere le cose più facili.
*Tutto il sapere ha qualcosa di [[puritani|puritano]]; dà alle parole una morale.
*Un dio che occulta la sua creazione. «E vide che non era buona». (1947)<ref name=sordi/>
*Una [[vita]] che non dia luogo a commedie e personaggi è inconcepibile. Perfino un idiota ha la sua civetteria, e anche un santo che non va fra la gente, dalla [[gente]] viene cercato.
*Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi. (1954)<ref name=sordi/>
*Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi.
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