Plinio il Vecchio: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul [[faro di Alessandria]]}} È celebrata ancora un'altra torre, fatta dal re Tolomeo nell'isola di Faro, dov'è il porto di Alessandria; la qual torre dicono che costò ottocento talenti; e per non lasciare nulla addietro, il re Tolomeo mostrò grande animo, comportando che in essa si scrivesse il nome di Sostrato da Guido architetto di quella fabbrica. Sopra di questa torre sta di continuo il fuoco acceso, per mostrare di notte il viaggio a' navili, acciocché veggano le secche, e l'entrata del porto; [...]. (XXXVI, 18; 1844, vol. 2, p. 1312)
*Vera maraviglia di magnificenza è il [[Tempio di Artemide (Efeso)|tempio di Diana Efesia]], fatto da tutta l'Asia in dugento venti anni. Fu fatto questo tempio in suolo paludoso, perché egli non sentisse terremoti, né apriture di terra. E acciocché i fondamenti di tanto edificio non fossero in luogo lubrico e instabile, vi misero sotto carboni ben calcali, e velli di lane. La lunghezza di tutto il tempio è quattrocento venticinque piedi, la larghezza dugentoventi: sonvi cento ventisette colonne, ciascuna fatta da un re, e alte sessanta piedi, e di queste trentasei ne sono scolpite, e una da Scopa. L'architetto fu Chersifrone. Gran maraviglia è ancora, come si potessero metter su i capitelli di tanto peso. Ciò fece egli con certi cestoni pieni di rena, componendoli a molle declivio sopra i capi delle colonne, e a poco a poco votando da basso que' cestoni finché tutto si fermasse come in suo letto. (XXXVI, 21; 1844, vol. 2, pp. 1316-1318)
*Esistevano prima due perle, le più grandi che fossero mai state viste nel mondo intero: [[Cleopatra]], l'ultima delle regine d'Egitto, le possedeva entrambe, avendole ricevute attraverso la propria discendenza dai re dell'Oriente. (IX, 58)
:''Duo fuere maximi uniones per omne aevum; utrumque possedit Cleopatra, Aegypti reginarum novissima, per manus orientis regum sibi traditos.''