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*Ciò che permette alla [[Adrienne von Speyr|von Speyr]] di accedere nel numero delle profetesse, comunque, è quello che costituisce, a nostro avviso, l'intuizione più originale del mistero del Sabato santo: «il più grande regalo teologico che Adrienne von Speyr ha ricevuto da Dio e lasciato in eredità alla Chiesa», per usare l'espressione di [[Hans Urs von Balthasar|von Balthasar]].<ref>{{Cfr}} ''[[Hans Urs von Balthasar#La vita, la missione teologica e l'opera di Adrienne von Speyr|La vita, la missione teologica e l'opera di Adrienne von Speyr]]'', p. 39.</ref> [...] Dovremmo attraversare l'intera teologia neotestamentaria, da [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] a [[Paolo di Tarso|Paolo]], da [[Lettera agli Ebrei|Ebrei]] ad [[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]] per riconoscere il fondamento dell'intuizione di Adrienne. Il Figlio di Dio incarnato esprime l'essenza della vita intratrinitaria di totale accoglienza della volontà del Padre. (p. 252)
*La significatività dell'opera di Adrienne, a nostro avviso, consiste appunto in questa capacità ad aver posto al centro di ogni cosa il mistero della Trinità e della rivelazione di Dio non come un fatto comune per la vita della Chiesa e del credente, ma come evento fondativo e primario. La perenne menzione dell'obbedienza del Figlio, la sua vita compresa come pura missione alla volontà del Padre, la sua discesa agli inferi come momento estremo della salvezza che raggiunge il peccato «oggettivo» e lo distrugge per risalire nella gloria del Padre, sono i temi che caratterizzano questa profezia; nessuna teologia, quindi, che voglia essere produttiva ed efficace per l'oggi può pensare di relegarli in spazi marginali. Qualunque potrà essere il giudizio sulla von Speyr, queste sue intuizioni [...] rimangono come una ricchezza per l'intelligenza della fede e segnano il passaggio necessario per il recupero dell'unità inscindibile tra teologia e spiritualità. (pp. 256-257)
*I [[cristiano (religione)|cristiani]] sono figli di una profezia attuata alla luce del Golgota; in forza di questo, reclamano giustamente la presenza di profeti come segni di un amore che sa arrivare fino al dono totale di sé. (p. 267)
 
==''La via della verità''==