Gore Vidal: differenze tra le versioni

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*Poco tempo fa, uno studente (cristiano, come no?) mi ha consigliato, con molto garbo, di imparare il [[latino]]. A me, Libanio! Alla mia età e dopo una vita intera dedicata al [[Lingua greca|greco]]! Gli ho risposto che, non essendo un avvocato, non avevo bisogno di leggere niente in quella brutta lingua, che ha prodotto un solo poema, una desolante parafrasi del nostro grande Omero. ('''Libanio''', p. 13)
*[[Teodosio I|Teodosio]] è un politico militare, affascinato dai vescovi. ('''Prisco''', p. 15)
*Nulla al mondo eguaglia in ferocia un vescovo a caccia di "eresie", come i [[cristiano (religione)|cristiani]] chiamano le opinioni diverse dalle loro. E sono particolarmente sicuri di sé, su un argomento che ignorano completamente, come tutto il resto dell'umanità. Intendo la morte. ('''Prisco''', p. 15)
*Teodosio non ha conosciuto quasi nessuno del nostro ambiente perché viene dalla Spagna, un paese che non brilla per eccessiva cultura. Inoltre, appartiene a una famiglia di militari e non risulta che abbia mai studiato filosofia. Al di fuori dalla politica, la cosa che l'interessa di più è allevar pecore. ('''Libanio''', p. 18)
*Ormai per tradizione gli imperatori che dan retta ai vescovi coprono d'insulti la civiltà che li ha creati. Sono incoerenti, ma la logica non è mai stata un punto di forza della fede cristiana. Il paradosso sta nella collusione tra i nostri principi e i vescovi. Gli imperatori si vantano di essere i primi magistrati dell'impero romano, e di esercitare il loro potere per mezzo del senato imperiale, e quantunque in realtà non siamo più romani da un secolo, la ''forma'' è rimasta e, a rigor di logica, dovrebbe impedire a un principe che si fa chiamare augusto, di essere cristiano, se non altro finché nel palazzo del senato di Roma c'è l'Ara della Vittoria. Ma queste illogicità non hanno peso, per la mentalità cristiana; sono poco più d'una nuvoletta in un giorno d'estate. ('''Libanio''', p. 18)
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*[[Costanzo II|Costanzo]], riconosciamo i suoi meriti, aveva il genio della guerra civile. Sapeva quando colpire, e soprattutto chi colpire. Vinceva sempre. ('''Giuliano''', p. 31)
*Io capii soltanto che Costanzo era un buon cristiano e tuttavia aveva ucciso la sua carne e il suo sangue. Quindi, se poteva essere un buon cristiano e un assassino, c'era qualcosa che non andava nella sua religione. ('''Giuliano''', p. 34)
*Anche un bambino può vedere la discrepanza tra quello che i [[cristiano (religione)|galilei]] dicono di credere e quello che effettivamente credono: ci sono le loro azioni a rivelarlo. Una religione di fratellanza e di amore che ogni giorno miete vittime fra quelli che non sono d'accordo con la sua dottrina si può giudicare soltanto ipocrita, se non peggio. ('''Giuliano''', p. 37)
*{{NDR|Sui cristiani}} I loro giorni di splendore sono finiti. Non solo ho proibito che perseguitino gli ellenisti, ho anche proibito che si perseguitino fra loro. E loro mi giudicano insopportabilmente crudele! ('''Giuliano''', p. 49)
*{{NDR|Sugli [[Eunuco|eunuchi]]}} Gli attori e tutti quelli che cercano di imitarli, tiran fuori invariabilmente una vocetta acuta e stridula. È molto raro, invece, che gli eunuchi parlino così. Altrimenti, chi sopporterebbe la loro compagnia? A corte, poi, bisogna avere dei modi particolarmente piacevoli. In realtà, la voce di un eunuco è quella di un bambino, dolce e insicuro, e ridesta il senso materno e paterno di chi l'ascolta. Così, ci disarmano, con molta sottigliezza, perché siamo portati a perdonarli come perdoneremmo a un bambino, dimenticando che hanno un'intelligenza matura e non anormale come il loro corpo. ('''Giuliano''', p. 60)
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*{{NDR|Sul [[Dio]] cristiano}} Ma quello non era un Dio assoluto. Creò il cielo e la terra, gli uomini e gli animali. Ma secondo Mosè, non creò le tenebre né la materia, poiché la terra era già prima di lui, invisibile e informe. Egli si limitò a plasmare ciò che già esisteva. Non è preferibile il dio di Platone, che creò l'universo "come una creatura viva, dotata di anima e d'intelligenza della verità, per grazia di Dio?" ('''Massimo''', p. 108)
*{{NDR|Su [[Paolo di Tarso]]}} L'impossibile individuo che tentò di dimostrare che il Dio tribale degli ebrei era il Dio Unico universale, benché il libro santo degli ebrei contraddica sistematicamente ogni sua parola. Nelle epistole ai romani e ai galati, Paolo sostiene che il Dio di Mosè non è solo il Dio degli ebrei, ma anche il Dio dei gentili. Il libro degli Ebrei, invece, lo nega in mille punti diversi. [...] Ora, se questo Dio degli ebrei fosse veramente il Dio Unico, come sosteneva Paolo, perché avrebbe riservato una razza di nessun conto l'unzione, i profeti e la legge? Perché lasciare il resto dell'umanità per millenni nel buio, ad adorare falsi idoli? D'accordo, gli ebrei riconoscono che il loro è un "Dio geloso". Ma che cosa strana, la gelosia, per l'Assoluto! E poi, geloso di che? Ed era anche crudele, perché vendicava le colpe dei padri sui bambini innocenti. Non è più plausibile, il creatore descritto da Omero e da Platone? Un essere che comprende ogni vita - che ''è'' ogni vita - e da questa fonte essenziale emana gli dei, i demoni e gli uomini? ('''Massimo''', pp. 108-109)
*Nonostante tutto quello che ha scritto in proposito, io non ho mai capito bene perché Giuliano si sia ribellato alla religione della sua famiglia. In fondo, il cristianesimo gli offriva quasi tutto quello che gli occorreva. Se voleva mangiare simbolicamente il corpo di un Dio, perché non restare con i cristiani, mangiare il loro pane e bere il loro vino, anziché tornare indietro, al pane e al vino di Mitra? Non è che nel cristianesimo mancasse qualcosa. I [[cristiano (religione)|cristiani]], molto abilmente, hanno indotto nei loro riti quasi tutti gli elementi popolari dei culti di Mitra, di Demetria e di Dioniso. Il cristianesimo moderno è un'enciclopedia della superstizione tradizionale. ('''Prisco''', pp. 113-114)
*Certo, il codice morale mitraico è più elevato di quello cristiano. I mitraisti credono che l'azione giusta sia superiore alla contemplazione. Celebrano virtù antiche come il coraggio e la padronanza di sé. Sono stati i primi a insegnare che la gentilezza è forza. Tutto questo è preferibile all'isterismo cristiano, che oscilla tra il massacro degli eretici e una pavida rinuncia al mondo terreno. Inoltre, un mitraista non può essere assolto dai suoi peccati con la spruzzatina d'acqua. Per me, sul piano etico, quello di [[Mitra]] è il migliore dei culti fondati sui misteri. Ma sarebbe assurdo dire che è più "vero" dei culti rivali. Quando si prendono posizioni assolute sulla magia e sul mito si cade inevitabilmente nella follia. ('''Prisco''', p. 115)