Beowulf: differenze tra le versioni

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:*Allora, lo spirito feroce che dimorava nelle tenebre sopportò, con pena, un tempo di tormento, poiché giorno dopo giorno udiva riecheggiare nella sala il clamore della festa. V'erano il suono dell'arpa e il canto chiaro del menestrello; v'era la voce d'uno che sapeva molte cose e che sapeva riandare agli antichissimi giorni, ai primordi dell'umanità, e narrava di come l'Onnipotente avesse edificato la Terra, valle luminosa e amena che le acque circondano; di come, trionfante, avesse posto il fulgore del sole e della luna come lume per gli abitanti delle terre, e adornato le regioni del mondo con rami e con foglie; e di come avesse creato la vita per ogni specie che vive e si muove. ('''Tolkien''', p. 35)
[[File:Hero-myths and legends of the British race (1910) Grendel.png|thumb|[[Grendel]]]]
*''Swá ðá drihtguman | dréamum lifdon<br> || éadiglice | oð ðæt án ongan<br> || fyrene fremman | féond on helle·<br> || wæs se grimma gaést | Grendel háten<br> || maére mearcstapa | sé þe móras héold<br> || fen ond fæsten· | fífelcynnes eard<br> || wonsaélí wer | weardode hwíle<br> || siþðan him scyppend | forscrifen hæfde<br> || in Caines cynne | þone cwealm gewræc<br> || éce drihten | þæs þe hé Ábel slóg·<br> || ne gefeah hé þaére faéhðe | ac hé hine feor forwræc<br> || metod for þý máne | mancynne fram·<br> || þanon untýdras | ealle onwócon<br> || eotenas ond ylfe | ond orcnéäs<br> || swylce gígantas | þá wið gode wunnon<br> || lange þráge· | hé him ðæs léan forgeald.''
:*| Così, felicemente,<br> || la gente di corte | viveva di gioie e di musiche,<br> || fin quando Uno si mise | a commettere crimini:<br> || un Nemico Infernale. | Aveva nome [[Grendel]],<br> || quell’Orco feroce: | infame vagabondo<br> || della marca infestava | putrescenti acquitrini,<br> || terraferma e paludi. | Per un certo periodo<br> || quel personaggio nefasto | si tenne nella regione<br> || della razza dei mostri, | da che il Signore<br> || l’aveva proscritto | con la razza di Caino.<br> || Vendicava il massacro, | il Signore eterno:<br> || aveva ucciso Abele. | Non trionfò della faida:<br> || lo bandì, allontanandolo | dalla specie degli uomini<br> || l'Arbitro, per l’assassinio. | Da lui proliferarono<br> || tutti i Deformi: | i giganti, con gli elfi<br> || e coi morti viventi; | e con loro i Titani<br> || che a Dio mossero guerra | secolare: ma lui<br> || gliela fece pagare. ('''Koch''', p. 13)
:*Così gli uomini del seguito vivevano felici<br> || nella gioia finché non si mise<br> || a compiere crimini un nemico infernale;<br> || aveva nome Grendel il demone crudele,<br> || errante famoso della marca che occupava acquitrini,<br> || paludi e luoghi inaccessibili; la terra dei mostri<br> || l’uomo infelice teneva da tempo,<br> || da quando l’aveva condannato il creatore<br> || fra la razza di Caino, vendicò l’omicidio<br> || l’eterno signore perché uccise Abele;<br> || egli non gioì del delitto ma lo bandì dio<br> || per quel crimine lontano dagli uomini;<br> || di là ebbe origine ogni malvagia genia,<br> || orchi ed elfi e spiriti di morti<br> || e i giganti anche che con dio lottarono<br> || per lungo tempo; egli gliene diede compenso. ('''Brunetti''')
:*Così erano tempi felici per quella gente<br> || fino a che uno, un nemico infernale,<br> || cominciò a commettere crimini nel mondo.<br> || Grendel era il nome del demone truce<br> || che infestava la marca, razziava le brughiere<br> || e le paludi desolate; era vissuto un tempo miseramente fra i mostri proscritti,<br> || il clan di Caino, che il Creatore cacciò all'esilio. Per l'uccisione di Abele<br> || il Signore Eterno aveva preteso un prezzo:<br> || Caino non ebbe vantaggio dall'assassinio compiuto<br> || perché l'Onnipotente lo maledisse<br> || e dall'anatema del suo esilio scaturirono<br> || orchi ed elfi e spettri malvagi<br> || e i giganti che gareggiarono con Dio<br> || più di una volta finché Egli gli ripagò. ('''Heaney''', pp. 35-37)
:*Così, nell'allegrezza, nella felicità, visse quella compagnia di uomini, sinché uno non principiò atti malvagi, un demone dell'inferno. Grendel si chiamava quella cupa creatura, l'infame abitatore della marca di quella terra, lui che occupava le brughiere, la fortezza degli acquitrini e, infelice, da lungo tempo viveva nella casa della stirpe dei mostri, poiché il Creatore lo aveva esiliato assieme alla razza di Caino. Quello spargimento di sangue, Caino che uccideva Abele, l'Eterno Signore lo vendicò, sì, ed egli non ebbe gioia alcuna da quell'atto di violenza: per quel delitto Dio lo allontanò e bandì dall'umanità. Nacquero da lui tutte le razze malvagie, gli orchi e gli elfi e le figure spettrali che escono dall'inferno; e i giganti, anche, che per lungo tempo combatterono contro Dio - e per questo egli diede loro la ricompensa che meritavano. ('''Tolkien''', p. 35)