Odissea: differenze tra le versioni

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*Avvicinati dunque, glorioso Odisseo, grande vanto dei Danai, ferma la nave, ascolta la nostra voce. Nessuno è mai passato di qui con la sua nave senza ascoltare il nostro canto dolcissimo: ed è poi ritornato più lieto e più saggio. (Le [[sirena|sirene]] a Odisseo, nel racconto di Odisseo alla corte dei Feaci: 2000, p. 188)
*''Fremevano le pelli, muggivano sugli spiedi le [[carne|carni]] | cotte e crude: s'udiva una voce come di [[bue|vacche]].''<ref>Citato in [[Plutarco]], ''I dispiaceri della carne. Perì sarcophagìas'', a cura di Alessandra Borgia, Stampa alternativa, Roma, 1995, p. 11. ISBN 88-7226-269-0. Nella traduzione di Pindemonte la corrispondenza è coi versi 509-512.</ref>
*''Miei cari, noi non siamo ignari di mali, e questo | che incombe non è più grande di quando il Ciclope | con la sua forza violenta ci serrò nell'antro profondo. | Di là grazie al mio valore e intendimento e pensiero | sfuggimmo. E anche delle cose di ora, credo, ci ricorderemo.'' {{NDR|[[(Ulisse]] ai compagni, avvicinandosi a [[Scilla]]}}: (2013, vv. 208-212)
*Non permise il padre degli dei e degli uomini che mi vedesse [[Scilla]]: non avrei potuto sfuggire all'abisso di morte. Per nove giorni vagai, la decima notte gli dei mi gettarono sull'isola Ogigia, dove vive Calipso dai bei capelli, la dea che parla con voce umana. Lei mi accolse ed ebbe cura di me.<br />Ma perché sto a raccontare? Già l'ho narrato ieri, in questa sala, a te e alla tua nobile sposa, non amo ripetere cose già dette. {{NDR|(Odisseo a Alcinoo}}: (2000, p. 196)
 
===Libro XIII===