Vasilij Vasil'evič Kandinskij: differenze tra le versioni

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*Il [[colore]] è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde.<ref>Da ''Dello spirituale nell'arte'', in ''Tutti gli scritti'', a cura di P. Sers, Feltrinelli, 1989.</ref>
*L'[[artista]] deve esercitare non solo i suoi occhi, ma anche la sua anima.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'arte'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 303. ISBN 9788858018330</ref>
*Per me la [[Fissione nucleare|disintegrazione]] dell'atomo fu la disintegrazione del mondo intero: tutto a un tratto caddero le mura più formidabili. Tutto si rivelò instabile, incerto, insicuro. Non sarei restato sorpreso se una pietra si fosse disciolta in aria davanti ai miei occhi. La scienza sembrava annichilata.<ref>Citato in [[Aniela Jaffé]] in ''Simbolismo nelle arti figurative'' p. 250; in ''L'uomo e i suoi sogni'' di [[Carl Gustav Jung]], edizioni Tea ISBN 978-88-502-0552-3</ref>
*Più il mondo diventa spaventoso... più l'[[arte]] diventa astratta.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'arte'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 302. ISBN 9788858018330</ref>
*Sin dal primo momento, la parola 'composizione' aveva per me il suono di una preghiera.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'arte'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 307. ISBN 9788858018330</ref>