Francesco Guccini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
concluso metropolis
Riga 210:
'''Etichetta''': EMI, 1981.
 
*''Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago?'' (da ''Bisanzio'', lato A, n. 1)
*''O forse io, forse io, ho sottovalutato questo nuovo Dio''. (da ''Bisanzio'', lato A, n. 1)
*''Città assurda, città strana di questo imperatore sposo di puttana, | di plebi smisurate, labirinti ed empietà, | di barbari che forse sanno già la verità, | di filosofi e di eteree, sospesa tra due mondi, e tra due ere...'' (da ''[[Bisanzio]]'', lato A, n. 1)
*''[[Bisanzio]] è forse solo un simbolo insondabile, | segreto e ambiguo come questa vita, | Bisanzio è un mito che non mi è consueto, | Bisanzio è un sogno che si fa incompleto, | Bisanzio forse non è mai esistita''. (da ''Bisanzio'', lato A, n. 1)
*''[[Venezia]] che muore, Venezia appoggiata sul mare, | la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia la vende ai turisti.'' (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
 
*''Stefania era bella, Stefania non stava mai male, | è morta di parto gridando in un letto sudato d'un grande ospedale; | aveva vent'anni, un marito, e l'anello nel dito''. (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
 
*''Venezia cheè muoreun albergo, VeneziaSan appoggiataMarco sulè mare,senz'altro laanche dolceil ossessionenome deglidi ultimiuna suoipizzeria, giorni| tristila Venezia[[gondola]] costa, la vendegondola aiè turistisolo un bel giro di giostra.'' (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
*''Venezia è anche un imbrogliosogno, di quelli che riempiepuoi lacomperare, testa| soltantoperò dinon ti puoi risvegliare con l'acqua alla gola, e un dolore a livello del fatalitàmare.'' (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
*''Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa: | Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino''. (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
*''StefaniaVenezia eraè bella,un Stefaniaimbroglio nonche stavariempie maila male, ètesta mortasoltanto di partofatalità: gridando| indel unresto lettodel sudatomondo d'unnon grandesai ospedale;più avevauna vent' annisega, unVenezia marito,è ela l'gente anelloche nelse ditone frega.''. (da ''Venezia'', lato A, n. 2)
*''DelQuante restovolte delper mondoaltri nonè saivita piùquello unache sega,per Venezianoi è laun gente che se ne frega[[minuto]].'' (da ''VeneziaAntènor'' lato A, n. 3)
*''La giustizia disse "bandito", ma un poeta gli avrebbe detto | che era come l'Ebreo errante, come il Batavo maledetto''. (da ''Antènor'' lato A, n. 3)
*''Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto rimorso per quel che m'hai dato che è quasi ricordo, in odor di passato... ''. (da ''Bologna'')
*''Questa vita che ci birilla come bocce da [[biliardo]].'' (da ''Antènor'' lato A, n. 3)
*''[[Bologna]] è una vecchia signora dai fianchi un po' molli, | col seno sul piano padano ed il culo sui colli, | Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale, | Bologna la grassa e l'umana già un poco Romagna e in odor di Toscana...'' (da ''Bologna'', lato B, n. 1)
*''La giustizia disse "bandito", ma un poeta gli avrebbe detto che era come l'Ebreo errante, come il Batavo maledetto''. (da ''Antènor'')
*''QuestaBologna vitaper cheme ciprovinciale birillaParigi come bocce da [[biliardo]]minore.'' (da ''AntènorBologna'', lato B, n. 1)
*''Bologna è una donna emiliana di zigomo forte, | Bologna capace d'amore, capace di morte, | che sa quel che conta e che vale, che sa dov'è il sugo del sale, | che calcola il giusto la vita e che sa stare in piedi per quanto colpita...'' (da ''Bologna'', lato B, n. 1)
*''Quante volte per altri è vita quello che per noi è un minuto.'' (da ''Antènor'')
*''Bologna è una ricca signora che fu contadina: | benessere, ville, gioielli... e salami in vetrina, | che sa che l'odor di miseria da mandare giù è cosa seria | e vuole sentirsi sicura con quello che ha addosso, perché sa la paura.'' (da ''Bologna'', lato B, n. 1)
*''In fondo è proprio un gran bel gioco a far l'amore tanto e non bere poco.'' (da ''Black-out'')
*''Bologna è una strana signora, volgare matrona, | Bologna bambina per bene, Bologna "busona", | Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto | rimorso per quel che m'hai dato che è quasi ricordo, in odor di passato... ''. (da ''Bologna'', lato B, n. 1)
 
*''Cos'è un [[lager]]? | Sono mille e mille occhiaie vuote, | sono mani magre abbarbicate ai fili, | son baracche, uffici, orari, timbri e ruote, | son routine e risa dietro a dei fucili, | sono la paura l'unica emozione, | sono angoscia d'anni dove il niente è tutto, | sono una pazzia e un'allucinazione | che la nostra noia sembra quasi un rutto. | Sono il lato buio della nostra mente, | sono un qualche cosa da dimenticare, | sono eternità di risa di demente, | sono un manifesto che si può firmare''. (da ''Lager'', lato B, n. 2)
*''Cos'è un [[lager]]? | Son recinti e stalle di animali strani, | gambe che per anni fan gli stessi passi, | esseri diversi, scarsamente umani, | cosa fra le cose, l'erba, i mitra, i sassi; | ironia per quella che chiamiam ragione, | sbagli ammessi solo sempre troppo dopo: | prima sventolanti giustificazioni, | una causa santa, un luminoso scopo. | Sono la furiosa prassi del terrore | sempre per qualcosa, sempre per la pace; | sono un posto in cui spesso la gente muore; | sono un posto in cui, peggio, la gente nasce''. (da ''Lager'', lato B, n. 2)
*''E non andrà il televisore, cosa faremo in queste ore? | Rumore attorno non si sente, giochiamo a immaginar la gente, | corriamo a fare gli incubi indiscreti, curiosi d'ozi e di segreti, | di quei pensieri quotidiani che a notte il sonno fa lontani | o che nel sogno sopra a un viso diventan urlo od un sorriso, | il paradiso, inferno, mani, l'odio e amore.'' (da ''Black-out'', lato B, n. 3)
*''In fondo è proprio un gran bel gioco a far l'amore tanto e non bere poco.'' (da ''Black-out'', lato B, n. 3)
*''Poveri bimbi di [[Milano]], coi vestiti comprati all'Upim, | abituati ad un cielo a buchi che vedete sempre più lontano. | Poveri bimbi di Milano, così fragili, così infelici, | che urlate rabbia senza radici con occhi tinti e con niente in mano. | Poveri bimbi di Milano, derubati anche di speranza, | che danzate la vostra danza in quello zoo metropolitano. | Poveri bimbi di Milano, con fazzoletti come giardini, | poveri indiani nella riserva, povere giacche blu questurini...'' (da ''Milano (Poveri bimbi di)'', lato B, n. 4)
*''Poveri bimbi di Milano dall'orizzonte sempre coperto, | povera sete di libertà costretta a vivere nel deserto. | Poveri bimbi di Milano dalle musiche come un motore, | col più terribile dei silenzi la solitudine del rumore. | Poveri bimbi di Milano, figli di padri preoccupanti | con un esistere da nano e nella mente sogni giganti. | Poveri bimbi di Milano, numerosi come minuti, | viaggiatori di mete fisse, spettatori sempre seduti...'' (da ''Milano (Poveri bimbi di)'', lato B, n. 4)
 
===''Guccini''===