Gianfranco Ravasi: differenze tra le versioni

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*{{NDR|L'indifferenza-incredulità}} è simile a una nebbia difficile da diradare, non conosce ansietà o domande, si nutre di stereotipi e banalità, accontentandosi di vivere in superficie, sfiorando i problemi fondamentali.
*I [[Mass media|mezzi di comunicazione di massa]] ci insegnano tutto sulle mode e i modi di vivere, ma ignorano il significato dell'esistere, l'inquietudine della ricerca interiore, le interrogazioni sull'oltre e sull'"altro" rispetto a noi e al nostro orizzonte.
 
{{Int|1=DaCitato [https://www.donzelli.it/reviews/1454/in ''Il dubbio e la fede, la scommessa di Ravasi'']|2=Di Armando Torno, ''Corriere della Sera'', 088 ottobre 2011. Disponibile su ''[https://www.donzelli.it/reviews/1454/ Donzelli.it]''.}}
*L'impegno principale che vorrei realizzare tra [[arte]] e [[fede]] è il ritrovare la loro radicale sororità, secondo la convinzione espressa da [[Paul Klee]]: "L'arte non rappresenta il visibile, ma l'Invisibile che si cela nel visibile". [...] Questa è anche la meta della fede.<ref>Citato in [http://rstampa.pubblica.istruzione.it/rassegna/rassegna.asp?PagStart=1&Ordine=7&Abbonam=0&ricdata=0&IniGior=08&IniMese=10&IniAnno=2011&FinGior=08&FinMese=10&FinAnno=2011&Titolo=&aVetIDsTest=&Articolo=&Rubrica=0&Rubrsec=False&Argomen=0&Ricview=False&Fulltext=&B1=Ricerca/ ''Rassegna stampa dell'8 ottobre 2011''}}, nel sito del Ministero della Pubblica Istruzione.</ref>
*[{{NDR|Riferendosi a [[Eugène Ionesco]] ]}} Lo presenterei cominciando da una dichiarazione che ha fatto in una intervista. Questa: "Ogni volta che il telefono suona mi precipito nella speranza, ogni volta delusa, che possa essere Dio che mi telefona. O almeno uno dei suoi angeli di segreteria". In lui c'era continuamente la speranza di una epifania del divino. E poco prima della morte, alla fine del suo Diario, nell'ultima riga c'è una frase folgorante. È la risposta a quell'attesa: "Pregare Non So Chi. Spero: [[Gesù Cristo]]"».
*[{{NDR|Riferendosi a [[Emil Cioran]] ]}} Vorrei presentare la figura di colui che si aggira attorno al cortile dei credenti e ne cerca quasi il centro. Anche se in un altro suo testo giunge al paradosso secondo cui "il nome di Dio è il Nulla, cioè Tutto". Lui per tutta la vita quell'opera di spionaggio l'ha condotta.
 
==''Ararat. {{Small|La montagna tra simbolo e profezia}}''==