Gli uomini si dividono in due categorie: differenze tra le versioni

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*Sono una persona introversa, l'ho imparato in psicoanalisi. Sono stato sette anni in psicoanalisi ed ho imparato che ci sono due tipi di persone; gli introversi e gli estroversi. In genere gli introversi tendono ad essere più lenti, amano prendersi del tempo e pensare prima di parlare e non amano le chiacchiere inutili e quindi sono delle persone che non stanno sul palcoscenico con gran facilità. (''[[Les Règles du jeu: Roy Dupuis]]'')
*Stringi stringi, al mondo esistono due categorie di persone: quelli che fanno chiacchiere e quelli che fanno i fatti. La maggior parte fa solo chiacchiere, sa solo parlare, ma alla fine quelli che fanno i fatti sono coloro che cambiano il mondo e quando lo fanno cambiano anche noi, per questo non li dimentichiamo mai. (''[[The Boondock Saints 2 - Il giorno di Ognissanti]]'')
*Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. [...] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti [...] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata [...] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori. Ad([[Milan esempio Franz.Kundera]])
*Tutti noi consideriamo impensabile che l'[[amore]] della nostra [[vita]] possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso; riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere, che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita. ([[Milan Kundera]])
*Una gigantesca, unica ragione divideva il mondo in quelli che l'avevano, cioè tutti, e gli altri, e cioè tutti. ([[Stefano Benni]])
*Vi sono due tipi di uomini in relazione al modo di percepire l'esistenza. Gli uni vedono la realtà come realtà, pensano che il mondo sia assolutamente ovvio, naturale, logico e umano, accettano tutto e non si meravigliano di nulla e perciò vivono e muoiono, per quanto possibile, in pace; gli altri trovano tutto reale e irreale allo stesso tempo, concepiscono il mondo come un solido incubo, un'allucinazione tangibile, una vertigine pietrificata e non hanno mai potuto vincere in sé, neppure per un giorno, lo sbalordimento e il panico di essere. Nessun punto di contatto, nessuna possibilità d'intesa fra di loro, perché i secondi considerano i primi degli sciocchi fortunati e i primi giudicano i secondi dei pazzi incomprensibili. ([[Mario Andrea Rigoni]])