Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Emanuele Severino==
*Come mai oggi che la cultura non solo filosofica, ma anche scientifica respingono l'idea di uno stare, di un sapere stabile...come mai in questa situazione c'è uno che ripropone l'assolutamente stabile, l'Assolutamente stante? L'eliminazione di ogni sapere definitivo proviene dal modo in cui la filosofia greca ha mosso i primi passi. Il [[destino]] mette in questione quei primi passi. Quindi, mettendoli in questione, ecco che diventa meno paradossale la pretesa di gettare uno sguardo sull'Assolutamente stabile.<ref name="Tv2000it,26maggio2019">IntervistatoDall'intervista dadi Monica Mondo [https://www.youtube.com/watch?v=35inwYTVGTU ''Emanuele Severino ospite a "Soul domenica"''], 26 maggio 2019, su Youtube.com (canale di Tv2000it), ai minuti 2:00 e dal 9:55 al 10:44.</ref>
*[[Cornelio Fabro]] si rifaceva sostanzialmente a [[Tommaso D'Aquino]], mentre uno come [[Gustavo Bontadini|Bontadini]] era innanzitutto un [[Giovanni Gentile|gentiliano]].<ref name="repubblica.it,31ott2001">Da Antonio Gnoli, [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/10/31/vi-racconto-il-mio-scontro-con-la.html ''Vi racconto il mio scontro con la Chiesa Cattolica''], su ''La Repubblica'', 31 ottobre 2001.</ref>
*Da quando l'[[URSS]] non controlla più le spinte dal basso contro la ricchezza planetaria e alla loro testa si è posto l'[[Islam]], la sopravvivenza del mondo ricco è in pericolo.<ref>Da ''La Seconda Guerra Fredda'', ''Corriere della Sera'', 17 agosto 2006, p. 1.</ref>
*È del tutto fuorviante condannare l'«Occidente» e il capitalismo per aver dominato e sfruttato il resto del mondo. I popoli non hanno morale. Se ne è mai visto uno sacrificarsi per un altro? Quando hanno potenza si impongono sui più deboli, come la natura riempie il vuoto.<ref>Da ''Due fedi, la stessa crisi'', ''Corriere della Sera'', 26 febbraio 2006, p. 26.</ref>
*{{NDR|Guarda le partite di calcio?}} Non sono un tifoso, mi appassionano i Mondiali. E la scherma, sa perché? mio padre era maestro di scherma e fece vincere la sua squadra militare prima della Prima Guerra. Fu l'unico sport in cui seppi fare qualcosa, fino a qualche tempo fa avrei potuto sbudellare qualcuno. {{NDR|La vita come va presa, a baci o a schiaffi?}} Avermi dato mia moglie è stato un grande bacio, avermela tolta un grande schiaffo. {{NDR|Un'ultima domanda: che cos'è l'amore?}} Ah, l'amore è pur sempre una forma di volontà e però lascia sempre in una insoddisfazione: dunque chiudere una trasmissione con questa frase lascia un po' di amaro in bocca.<ref>IntervistatoDall'intervista di da Gigi Marzullo a ''Sottovoce'', l7 agosto 2019. Citata da [[Adriano Sofri]], [https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2019/08/07/news/emanuele-severino-la-trasmissione-e-la-vita-268648/ ''Emanuele Severino, la trasmissione e la vita''], Il Foglio, 7 agosto 2019, su ''ilfoglio.it''</ref>
*In quanto destino della necessità, la [[verità]] è l'apparire dell'esser sé dell'essente in quanto tale (ossia di ogni essente); e cioè l'apparire del suo non esser l'altro da sé, ossia dell'impossibilità del suo divenir l'altro da sé, ossia del suo essere eterno. L'apparire dell'essente è l'apparire della totalità degli enti che appaiono [...] Le parti sono un molteplice. L'apparire di una parte è la relazione dell'apparire trascendentale a una parte di tale totalità [...] Ciò significa che esiste una molteplicità di queste relazioni. In questo senso, molteplice non è solo il contenuto che appare, ma anche il suo apparire.<ref>Da ''Fondamento della contraddizione'', Adelphi, Milano, 2005.</ref>
*{{NDR|Il pianoforte come strumento a percussione. Abbiamo ragione di pensare che il suo punto di riferimento era [[Strawinski]]?}} Sì, ero imbevuto di fonica e di formule strawinskiane, ma forse soprattutto bartokiane. {{NDR|Ma chi l'aveva avviato alla musica?}} Mio fratello, che aveva otto anni più di me, era un ottimo pianista. Io lo ascoltavo volentieri, e poi, quando potevo, mi mettevo anch’io al pianoforte, e "componevo". Mi ha sempre attirato, fin da ragazzino, il mondo dei suoni, mi attirava il combinarsi dei rapporti sonori. Sopra di noi abitava il Maestro Guastalli, l'insegnante di mio fratello, che deplorava quel mio modo di suonare, e mi esortava a studiare regolarmente, ma io ostinato preferivo combinare suoni. Ho anche, per la verità, negli anni successivi, studiato con una certa regolarità, ma non sempre con continuità.Sono rimasto, così, un modesto pianista.<ref>IntervistaCitato dain [http://archive.is/UwWJN/ prof. Renzo Baldo], [http://ases.psy.unipd.it/index.php/intervista-a-emanuele-severino/ ''Il filosofo e la musica''], ''ases.psy.unipd.it''</ref>
*L'individuo Severino, in quanto ancora abitato dalla volontà di potenza, può cedere a tutte le debolezze cui si abbandonano gli immortali. Ma l'io Severino autentico, che come tutti sta da sempre aperto alla verità, e perciò è qualcosa di infinitamente più grande di Dio, non può avere paura della morte.<ref>Dal ''Corriere della Sera'', 4 agosto 1981.</ref>
*La [[morte]] è l'assentarsi dell'eterno.<ref>Da ''La legna e la cenere'', Rizzoli.</ref>
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*Ma la concordanza di [[Giordano Bruno|Bruno]] con [[Parmenide]] è insieme concordanza con [[Eraclito]], per il quale, ricorda Bruno, tutte le cose sono Uno. Proprio mentre l'''epistéme''<ref>Vedi [[w:episteme|episteme]].</ref> sta per abbandonare la fiducia nella capacità immediata del pensiero di cogliere il senso più profondo della verità, quella fiducia trova nella filosofia di Bruno una della sue espressioni più potenti e grandiose.<ref>Da ''La filosofia dai greci al nostro tempo. La filosofia moderna'', BUR, 2004, p. 34.</ref>
*Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.<ref>Da ''Le fedi e la lotta per il potere'', ''Corriere della Sera'', 24 maggio 2007, p. 40.</ref>
*Oggi il clima culturale filosofico e scientifico, per non parlare della letteratura, si è allontanato dal concetto di [[verità]] definitiva, incontrovertibile. “Le verità” odierne servono a trasformare il mondo secondo certi progetti. Nessuno dice più, come [[Galileo Galilei|Galileo]], che l'uomo conosce le verità matematiche così come le conosce Dio. [...] Il pensiero greco intende la verità definitiva delle cose come un oscillare delle cose tra il non essere, l’essere e il non essere. Se le cose del mondo, secondo la convinzione dell’umanità attuale, non erano e non saranno, è inevitabile che non esista alcuna verità definitiva.<ref>IntervistatoDall'intervista dadi Claudio Gallo, [https://www.lastampa.it/cultura/2018/03/02/news/emanuele-severino-vi-spiego-perche-quest-intervista-e-eterna-1.33986821 ''Emanuele Severino: “Vi spiego perché quest’intervista è eterna”''], su ''lastampa.it'', 2 marzo 2018.</ref>
*Quando [...] la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] condanna il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, lo sfruttamento del lavoro, il profitto come scopo primario dell'attività economica, l'annullamento dell'uomo nello Stato totalitario (e via via, fino al rifiuto di considerare "famiglia" le unioni non stabili e a maggior ragione le coppie omosessuali), la Chiesa condanna qualcosa che, per essa, non è soltanto una negazione della verità soprannaturale del cristianesimo, ma è anche negazione di quelle "verità naturali" che ogni uomo, anche il non credente, può conoscere e praticare.<ref>Da ''Il declino del capitalismo'', Bur, Milano, 2007, cap. 33, ''Tam evidenter''.</ref>
*Questo Papa, da buon pastore, sta cercando di cambiare le cose. Ma non vorrei che si perdesse di vista che la “corruzione” di fondo è l’“evasione” del mondo dal passato dell’Occidente. Vorrei dire che il processo in cui le strutture del passato stanno andando in malora è come la febbre: se non la si avesse non si potrebbe guarire. Stiamo andando verso un mondo gestito dalla razionalità tecnologica; ed è probabile che l’Italia, proprio perché ha avuto gli inconvenienti di cui abbiamo parlato, anticipi i tempi rispetto agli altri popoli meno febbricitanti. (17 dicembre 2013)<ref name="ilfattoquotidiano,17dic2013">IntervistatoDall'intervista dadi Silvia Truzzi , [http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/17/emanuele-severino-ecco-perche-la-giovane-italia-sta-andando-in-malora/816682/ ''Emanuele Severino, l'intervista: "Ecco perché la giovane Italia va in malora"''], su ''ilfattoquotidiano.it'', 17 dicembre 2013.</ref>
*Se ci si debba affidare alla scienza o alla religione o ad altra forma di sapienza o di esperienza non lo può dire né la scienza, né la religione, né altro. Rispondere a questo tipo di domande è sempre stato il compito della filosofia. A chi vorrebbe metterla da parte sarebbe da ricordare che sbarazzarsene è ed è sempre stato una forma di filosofia. E ancora: siamo proprio sicuri che tra "spiritualità" e "tecnica" ci sia un'opposizione così insanabile e che esse, al di sotto del loro opporsi, non abbiano un'anima comune?<ref name="ilfattoquotidiano,17dic2013" />
*Se si dà già per scontato che cosa sia la pazzia, la filosofia diventa completamente superflua.<ref>Da ''La filosofia contemporanea'', Rizzoli, 1986, p. 28.</ref>
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{{Int|1=Da [http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-emanuele-severino.html/ ''L'intervista a Enanuele Severino'']|2=Tommy Cappellini, ''Il Giornale'', 7 gennaio 2009}}
*Dell'Occidente degli ultimi duecento anni [possiamo dire che il] relativismo - il cui nome oggi circola così tanto grazie alla Chiesa - è un fenomeno più profondo di quanto si creda. Riguarda l'esito della Storia. Pensiamo a due tempi: il primo, quello della tradizione filosofica tout court fino a Hegel, è seguito da quello del tramonto degli dei, ovverosia lo smantellamento inevitabile di questa tradizione. Ecco, è il tempo del relativismo». {{NDR|Perché uno smantellamento inevitabile?}} Perché non si tratta di un cambiamento di gusto, che [[morte di Dio|Dio è morto]] perché la gente ha perso il gusto di credervi. Significherebbe che può rinascere. Io parlo di inevitabilità, di incontrovertibilità. Nelle conferenze verrà rovesciato un modo di pensare ancora prevalente, riconducibile per esempio a [[Karl Marx|Marx]], che vuole che sia l'esistenza e la vita dell'uomo a trasformare il mondo. Come dire, la filosofia sarebbe solo una sovrastruttura posta su una realtà di base. Non è così. Il discorso filosofico contemporaneo ha una sua invincibilità.<ref>IntervistatoDall'intervista dadi Tommy Cappellini, [http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-emanuele-severino.html ''L'intervista a Emanuele Severino''], suIl ''ilgiornale.it''Giornale, 7 gennaio 2009.</ref>
* Si crede che ci sia opposizione tra Islam e Cristianesimo, ma essi stanno dalla stessa parte. Il loro nemico - d'altra parte il Pontefice lo ha rilevato - è la distruzione della tradizione occidentale. Questo è l'autentico [[scontro di civiltà]], che non è tra le due religioni, che hanno in comune la relazione al Dio dei filosofi - greci - e al dio di [[Abramo]], [[Isacco]] e [[Giacobbe]].
 
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{{Int|1=Da [https://www.bresciaoggi.it/home/altri/interviste/il-mondo-cambia-sopravviverà-solo-chi-lo-sta-capendo-1.5635203/ ''«Il mondo cambia: sopravviverà solo chi lo sta capendo»'']|2=''Bresciaoggi.it'', 16 aprile 2017.}}
*{{NDR|La salvezza nel futuro è un innalzamento culturale, ha anche detto. Lo pensa ancora?}} È in atto uno scontro. Da una parte la [[tradizione]], che crede in un senso definitivo del mondo. Dall’altra la contemporaneità. Penso alla visione che si è venuta a formare negli ultimi 200 anni, che non crede nell'esistenza di un senso unitario, ma considera il mondo un insieme di frammenti.<ref>Citato da [https://www.bresciaoggi.it/home/altri/interviste/il-mondo-cambia-sopravviver%C3%A0-solo-chi-lo-sta-capendo-1.5635203 ''«Il mondo cambia: sopravviverà solo chi lo sta capendo»'']., ''bresciaoggi.it''Brescia Oggi, 16 aprile 2017.</ref>
*{{NDR|Nel maggio 1974, dopo la strage in piazza Loggia, lei metteva nero su bianco il suo monito contro il fascismo. Un pericolo tuttora attuale?}} A quella opposizione al [[fascismo]] si è sostituita quella fra [[capitalismo]] democratico e comunismo. Che, a sua volta, col passare del tempo si è indebolita. Il [[comunismo]] sta finendo anche in Cina. Si è affacciato un protagonista nuovo sul quale credo si insista poco: si chiama [[tecnologia]]. Tramontano le forme del potere di un tempo, presto sarà la tecnica a servirsi delle forze in campo che si illudono di comandarla.
*{{NDR|Filosofia e politica possono ancora camminare insieme?}} Una domanda alta... Se torniamo nell'antica Grecia, la politica nasce come volontà di adeguarsi alla verità quale scoperta dal pensiero filosofico. Per la chiesa cattolica la politica non può essere invenzione arbitraria, ma deve attenersi alla [[verità]] rivelata, il pensiero filosofico ritenuto autentico. Dunque anche per la chiesa la politica deve trovare fondamento in una competenza filosofica. Poi ha preso piede, invece, una [[democrazia]] procedurale che prescinde dalla verità: le leggi sono scritte e vengono osservate in quanto esito di votazione della maggioranza, che decide e determina.