Louis Couperus: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*{{NDR|Lot parla ad Elly <ref> Fidanzata, in seguito moglie di Lot.</ref>}} Quando un abito diventa vecchio se ne compera uno nuovo: sto parlando col criterio del capitalista. Ma il proprio corpo, la propria anima vanno in rovina una volta per sempre e bisogna portarli con sé fin nella tomba. Se si vogliono risparmiare non si vive, se se ne abusa bisogna scontarne il fio... E quel passato, che sempre ci si rimorchia e trascina appresso! Ogni giorno aggiunge un nuovo peso. Siamo proprio dei muli, che tirano avanti finché possono e poi si schiantano sotto il loro fardello... Oh! Elly, non è atroce questo? (cap. VI, p. 70)
*{{NDR|Lot parla ad Elly}} [...] Quando scrivo, adesso, ho l'ambizione borghese di essere letto dai miei coetanei, da uomini sulla quarantina e quello che li interessa è la vita attuale, osservata psicologicamente ma descritta in verità concrete e non riflesse in miraggi e poetizzate e drammatizzate attraverso personaggi fittizi... Ecco perché io sono diventato giornalista e perché di ciò sono soddisfatto. Mi piace afferrare il mio lettore subito e lasciarlo di botto, perché né lui né io abbiamo del tempo da perdere. La vita scorre. Ma domani lo afferrerò nuovamente e poi lo lascerò ricadere. Nella nostra effimera vita, il [[giornalismo]] è la vera arte perché la forma deve essere leggera ma casta... (cap. VI, p. 72)
*{{NDR|Lot parla ad Elly}} [...] La vita moderna si svolge anche là {{NDR|in Italia}}, ma non mi curo di questo. M'interessa solo il passato e questo è così meraviglioso, così sereno e non mi rattrista. Quello che mi fa pena è vedere la vecchia gente e le vecchie cose che continuano ad esistere e che abbiamo visto [[invecchiamento|invecchiare]] poco a poco. Ma ciò che riposa in pace e che è così divinamente bello come in Italia non mi rattrista, no; mi dà invece un senso di calma e mi fa ammirare quello che fu magnifico in vita e rimane magnifico nella morte. (cap. XIII, p. 134)
*La [[parola]] è una farfalla; si afferra leggermente per le ali... e poi si lascia nuovamente volar via... (cap. XIV, p. 148)