Carlos Ruiz Zafón: differenze tra le versioni

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*«A lei come piacciono le donne, Daniel?» «A dire il vero non sono un grande esperto in materia.» «Nessuno lo è, neanche Freud; le donne per prime non lo sono, ma è come con la corrente elettrica: non c'è bisogno di prendere la scossa per capire come funziona.»
*Se il vero dolore consistesse in uno schiaffo...
*Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un [[lettore]] quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.
*A volte è più facile [[confidenza|confidarsi]] con un estraneo. Chissà perché. Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere.
*«Cosa ti sei fatto al viso?» «Sono scivolato sul marciapiede bagnato e sono caduto» «Quel marciapiede doveva avere un destro potente. [...]»